Riapertura scuole, come dividere gli alunni? Non è solo questione di matematica

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Un’inchiesta realizzata da ‘Il Corriere della Sera’ ha voluto tracciare un quadro generale dell’attuale situazione degli edifici scolastici in tutta Italia, in vista delle sostanziali modifiche che la ministra Azzolina e il Comitato tecnico scientifico del Ministero della Salute dovranno apportare a settembre per la riapertura delle scuole.

Riapertura scuole a settembre, come dividere gli alunni? L’inchiesta de ‘Il Corriere della Sera’

Secondo i dati aggiornati a febbraio i 40 mila edifici scolastici presenti in Italia accoglievano complessivamente 7,5 milioni di alunni dai 3 ai 19 anni: le classi erano poco meno di 370 mila.
La media sarebbe (usare il condizionale è più che mai d’obbligo) di 20,5 studenti per aula, ma sappiamo benissimo che si tratta di una media che non rispecchia molte situazioni di ‘classi pollaio‘, visto che ci sono enormi differenze a seconda del tipo di scuola e della regione. 

Rapporto classi-studenti: meglio la scuola primaria, ‘grana’ prime classi superiori

La scuola primaria, dal punto di vista del rapporto classi-studenti, sarebbe quella messa meglio, a causa del calo demografico: una classe su 5 sarebbe quasi pronta per le nuove misure visto che ha meno di 15 alunni, mentre le difficoltà maggiori si incontrerebbero alle superiori dove negli ultimi anni sono aumentati gli iscritti. Una classe su 5 ha più di 25 studenti (addirittura 1 su 4 in Lombardia), per arrivare a superare le 30 unità soprattutto al primo anno e nelle grandi città come Milano e Roma. Ecco perché la ministra Azzolina ha parlato di didattica ‘mista’ (in presenza e a distanza) per gli studenti delle superiori.
Più facile a dirsi che non ad attuarsi, quello di avere metà studenti presenti e metà collegati online: come sottolinea ‘Il Corriere della Sera’, citando i dati Agcom, la banda larga è ancora molto poco diffusa (quella meno veloce raggiunge il 60 per cento della popolazione). Quindi la maggioranza delle scuole dovrebbe adeguarsi entro l’estate: in queste condizioni, il rischio di dispersione scolastica aumenta sensibilmente.

Riapertura scuole, il nodo da sciogliere è quello dell’infanzia-primaria

In altre sedi, abbiamo parlato anche della scarsa considerazione che viene data alla problematica legata alla scuola dell’infanzia e primaria in relazione ai possibili contagi Covid-19: per i bambini della primaria, la didattica a distanza è stata solo una soluzione di emergenza in queste settimane, non è possibile proseguirla a settembre. Se si vuole dare la possibilità di tornare tutti a scuola, divisi in piccoli gruppi, occorrerà predisporre un numero di insegnanti adeguato.
La Cisl ha calcolato già la possibile soluzione: bisognerebbe aumentare il numero di classi di una volta e mezza assumendo, in via straordinaria e solo per un anno, 80 mila educatori di scuola materna e 70 mila maestre elementari. Il costo dell’operazione si aggira intorno ai due miliardi e mezzo di euro.

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