La Redazione di Scuolainforma ha intervistato il deputato della Lega, Rossano Sasso, membro della VII commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera dei Deputati. Tra gli argomenti trattati da Rossano Sasso, anche quello strettamente politico riguardante la gestione del Miur da parte della ministra Lucia Azzolina. Si tratta della prima parte di un’intervista che, per questioni di spazio, abbiamo suddiviso in tre parti.
Rossano Sasso: ‘Ecco dei buoni motivi per cui la ministra Azzolina ‘si attacca’ da sola’
Onorevole Sasso, La ringraziamo per la sua disponibilità. Vorremmo chiederLe: negli ultimi giorni, Onorevole Sasso, Lei si è reso protagonista di diversi attacchi contro la politica e le scelte del ministro in carica, Lucia Azzolina. Qual è la scelta (o la mancata scelta) peggiore che ha fatto il ministro negli ultimi mesi?
‘Sinceramente più che di attacchi – afferma il deputato della Lega – si tratta di portare in Parlamento quella che è la voce di decine e decine di migliaia di lavoratori della scuola, la Azzolina si attacca da sola quando prevede un concorso in condizioni di sicurezza rischiose per chi appunto dovrebbe sostenere questo concorso. La Azzolina si attacca da sola quando non ascolta tutta la politica compresi i suoi stessi alleati oltre ovviamente i lavoratori e la stessa Lega che chiede da tempo che il concorso straordinario riservato ai lavoratori precari avvenga per titoli e per servizio piuttosto che per una prova preselettiva che selettiva non è perché si intende decidere del futuro lavorativo di tantissime persone attraverso un super Quiz a risposta multipla da svolgere con una domanda al minuto.
La Azzolina si attacca da sola quando manda in confusione gli alunni con i suoi ripetuti giri di valzer sugli esami di maturità. La Azzolina si attacca da sola quando dice che, a settembre, la scuola riaprirà per i bambini, tre giorni a casa, tre giorni in didattica a distanza, ignorando che, nel mondo normale, nel mondo reale, nessuna mamma e nessun papà può stare tre giorni di seguito: mi riferisco ai genitori soprattutto dei bambini più piccoli, restare a casa per seguire i bambini nella didattica a distanza.