Stipendi scuola e assunzioni docenti: intervista ESCLUSIVA a Rossano Sasso (2^ parte)

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Nella nostra conversazione con Rossano Sasso, siamo entrati anche nel tema delle assunzioni, degli stipendi e degli investimenti sulla scuola. Dopo aver parlato della ‘cattiva scuola di Azzolina’, abbiamo posto due domande, a cui l’Onorevole ha risposto con la sua tipica schiettezza.

Assunzioni scuola: quante dovrebbero essere?

Parliamo di assunzioni, Onorevole Sasso: quante dovrebbero essere per coprire le effettive necessità della scuola? Pensa che il Governo possa fare di più, con le risorse limitate che ci sono?
Le risorse non sono limitate, lo sono state fino a poco prima dell’emergenza ma visto che parliamo di 55 miliardi di euro con soldi che sono stati chiesti in prestito all’Europa pur essendo soldi nostri attraverso il Mes, in un momento di crisi, dove si fa molto debito e purtroppo si spende poco e male per la scuola. Ad oggi si parla di circa 200mila lavoratori precari della scuola e soprattutto si parla di riapertura in sicurezza: servono più insegnanti, serve il tempo pieno, servono più scuole, serve maggior edilizia scolastica, quindi il numero preciso non lo so. So solo che le poche assunzioni fatte finora, perché di quello si parla di 4500 che tra l’altro derivano da posti liberati da Quota 100 che ha voluto la Lega, sono assolutamente insufficienti e quello che dico è che prima di procedere a qualsiasi forma concorsuale rivolta ai neolaureati si dovrebbe pensare a chi da tanti anni ha già prestato servizio nella scuola.
Le cifre appunto si aggirano intorno ai 200.000: chiaramente non è possibile farle tutte in un solo anno, sarebbe ipocrita chiederlo, però, penso che in 3 anni possa essere una cifra da poter prendere in considerazione se realmente si intende mettere la scuola al centro della propria agenda politica.’

Come usare i soldi per la scuola

Ha idee diverse su come si sarebbero potuti utilizzare i soldi stanziati per il settore scuola? Molti pensano che sarebbe stato meglio utilizzarli per le assunzioni dei docenti, piuttosto che per la tecnologia. Lei come la vede?
‘In realtà sono state utilizzate male perché non si può pensare di spendere soldi per il capitolo scuola quando in realtà ci sono problemi appunto come l’edilizia scolastica: dovremmo parlare di sviluppo economico, di lavori pubblici e chiaramente io avrei pensato anche al famoso aumento ‘a tre cifre’ per chi nella scuola ci lavora da tanto tempo ed è di ruolo. Per il momento l’abbiamo visto solo a parole, con il miliardo e mezzo stanziato non si riesce neanche a colmare il divario digitale. Quindi io reputo assolutamente insufficiente questa cifra: per altro comprendo anche il mondo delle scuole paritarie che comprendono 900mila alunni, danno da lavorare a 120.000 persone e rischiano il fallimento. 900.000 alunni da immettere nel sistema pubblico dell’Istruzione vorrebbe dire aumentare di circa 4 miliardi di euro il costo dell’istruzione pubblica in Italia. Purtroppo c’è l’odio ideologico del M5S nei confronti delle scuole paritarie che, per legge, appartengono al sistema italiano dell’istruzione e non sono poco.’

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