Pochi giorni fa attraverso il suo profilo Twitter, la senatrice forzista Licia Ronzulli, tuonava contro il governo e in particolare contro le scelte della ministra Lucia Azzolina a proposito della didattica a distanza. Indirettamente, le parole dure della senatrice Ronzulli intaccano l’operato di questi mesi degli insegnanti. Vediamo perché.
L’attacco a 360 gradi (anche agli insegnanti) della senatrice Licia Ronzulli sulla didattica a distanza
Il suo cinguettio è stato un momento di riflessione che ha intaccato in maniera indiretta anche il lavoro, in condizioni emergenziali, dei poveri insegnanti. Un attacco certamente mirato verso la ministra ma, secondo chi scrive, non del tutto meditato, finendo per urtare la sensibilità di chi non fa politica ma solo formazione.
Per il ministro Azzolina la didattica a distanza avrebbe avvicinato scuola e famiglie. Una gran faccia tosta che conferma il totale scollamento del ministro dell’Istruzione dalla realtà, dove i genitori si sono sostituti agli insegnanti causa il totale fallimento dell’#elearning pic.twitter.com/OgeU3iYORr
— Licia Ronzulli (@LiciaRonzulli) May 16, 2020
Ecco il messaggio scritto dalla senatrice di Forza Italia a proposito della scarsa capacità di lavoro degli insegnanti: “Per il ministro Azzolina la didattica a distanza avrebbe avvicinato scuola e famiglie. Una gran faccia tosta che conferma il totale scollamento del ministro dell’Istruzione dalla realtà, dove i genitori si sono sostituti agli insegnanti causa il totale fallimento dell’#elearning”.
Il problema di chi fa tante dichiarazioni, e i politici in questa disciplina non hanno rivali, sta proprio qui: chi critica troppo, sovente, rischia di tirare in ballo chi non ha colpe. In questo caso la senatrice Ronzulli probabilmente nella foga di scrivere le sue opinioni sulla DaD ha esagerato. Ha attaccato indirettamente anche il lavoro, pur in condizioni di estrema difficoltà, di chi con coraggio e abnegazione si è rimboccato le maniche e ha continuato a lavorare davanti uno schermo e chiamando a raccolta con perseveranza le famiglie per ‘sollecitare’ le stesse a responsabilizzare i propri figli. Questa è la verità.
Al contrario di quello che scrive la senatrice di Forza Italia, chi ha vissuto la didattica a distanza sa che la maggior parte delle famiglie non si sono sostituite alla scuola o ai professori, ma tutto il contrario. Hanno assunto spesso atteggiamenti di insufficienza nei confronti delle sollecitazioni che sono giunte ogni settimana dagli insegnanti e prima ancora dai Dirigenti Scolastici. Telefonate, lettere, ammonimenti verbali e contatti sulle principali chat sociali si sono resi totalmente inconcludenti.
L’unica critica verso la ministra Azzolina? Le sue ‘personali’ dichiarazioni frettolose relative alla ‘promozione di massa’
La critica che si può muovere alla ministra Lucia Azzolina è quella di aver anticipato troppo presto la decisione di voler promuovere tutti, decisione presa quasi già all’indomani della sospensione delle attività didattiche per evitare il contagio da COVID-19; peraltro decisione ratificata e scritta nero su bianco sulla recente Ordinanza Ministeriale.
Questo avrebbe dovuto sottolineare la senatrice Ronzulli. Invece tenta di mettere in discussione il duro lavoro svolto dalla maggior parte dei docenti della scuola pubblica italiana durante queste lunghe settimane. Non avrebbe dovuto fare neanche un minimo cenno sulla didattica a distanza, in quanto la DaD ha rappresentato l’unica modalità possibile per continuare a fare formazione in condizioni di lockdown.
Forte è la sensazione e lo stato d’animo di rammarico dopo aver letto dalla senatrice Ronzulli la sua ‘deprecabile’ opinione nei confronti del lavoro ‘inesistente‘ in questi ultimi mesi degli insegnanti. Questo dovrebbe fare riflettere tutti coloro che in questi mesi hanno dato il massimo della loro professionalità nelle attività formative che li hanno visti coinvolti anche in condizioni di estremo disagio.
Gli insegnanti, in questa lunga fase della loro vita hanno rappresentato un ponte, un collegamento senza soluzioni di continuità tra il blocco sociale creato dalla situazione emergenziale attraverso i vari DPCM e la continuità didattica assicurata e garantita agli alunni, a partire dalla prima decade di marzo fino ad oggi.
Questo avrebbe voluto sentire un insegnante, cara senatrice Ronzulli.
Tutto il resto è solo funzione del gioco delle parti degli schieramenti politici. Si tratta inconfondibilmente di dialettica politica finalizzata all’aggiunta sul proprio pallottoliere di uno o due futuri elettori.
Con sincerità, Luciano Mondello