È durato circa tre ore il vertice di governo a Palazzo Chigi in merito al decreto scuola: presenti il premier Giuseppe Conte, la ministra Azzolina e i rappresentanti della maggioranza di governo.
Come riporta l’agenzia Ansa, la situazione è in stallo e una decisione potrebbe arrivare al termine di un’altra riunione che potrebbe tenersi già oggi, sabato 23 maggio.
Decreto scuola, muro contro muro sul concorso straordinario: premier Conte mediatore
Il Presidente del Consiglio, come abbiamo già riportato nella giornata di ieri, fungerà da ‘mediatore’ tra i due schieramenti che continuano a mantenere delle posizioni rigide in merito al concorso straordinario.
Come è noto, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e il Movimento 5 Stelle insistono per lo svolgimento delle prove, mentre PD e Leu vogliono ricorrere alle graduatorie. Italia Viva, per il momento, si è schierata con i 5 Stelle a favore di un concorso vero e proprio.
Fonti parlamentari parlano di riunione in cui non sono mancati momenti di tensione. I due schieramenti appaiono ‘cristallizzati’ e inamovibili.
Un accordo, però, potrebbe arrivare tramite un concorso che garantisca il merito. È questa la posizione dei Cinque stelle a quanto si apprende da fonti M5S al termine del vertice di maggioranza sulla scuola.
La proposta della ministra Azzolina
La proposta di sintesi della ministra Azzolina, come riporta ‘Il Fatto Quotidiano‘, è quella di convocare il concorso per gli insegnanti della scuola secondaria ma inserire una clausola che faccia scattare l’assunzione a tempo determinato, secondo le graduatorie, nel caso in cui l’emergenza renda impossibile svolgere la prova. La proposta, per il momento, non ha portato ad una soluzione della questione.
Fonti parlamentari democratiche fanno sapere che per il Pd il concorso con le prove resta molto difficile da prevedere. Il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, ha twittato: ‘I nostri ragazzi, gli studenti di oggi, rappresentano il futuro del nostro Paese. Meritano un’educazione di assoluto valore che deve arrivare loro attraverso una scuola di qualità e al passo coi tempi. No ai ricatti, no concorsi per soli titoli’.
Sindacati pronti alla mobilitazione
I sindacati sono già pronti alla mobilitazione qualora non si arrivi al concorso per titoli. Intanto il tempo stringe: il decreto scuola, all’esame del Senato, a fine mese deve passare all’esame della Camera ed essere varato definitivamente entro il 7 giugno.