Da quando Vittorio Colao, incaricato dal premier Conte alla guida della task force, ha avanzato l’ipotesi dell’esonero dei lavoratori sessantenni, l’attenzione si è spostata sul mondo scolastico che vanta circa 300mila insegnanti che rientrano in questa fascia d’età.
Ma se da un lato ci sono docenti che, pur appartenendo a quella “categoria” anagrafica, intendono continuare a lavorare, dall’altro ci sono altrettanti insegnanti che si sentono sottoposti al rischio del rientro scolastico in presenza senza adeguate tutele. E il problema si sta ponendo non solo pensando al rientro a settembre ma già con riferimento all’imminente svolgimento della maturità.
La richiesta del congedo straordinario per malattia
Per poter concedere a tutti gli insegnanti sessantenni di poter lavorare, senza che ne sia negato loro il diritto, ma per poter al tempo stesso garantir loro sicurezza, il sindacato Sisa ha avanzato la richiesta di dare la possibilità di accedere ad un anno di congedo straordinario per malattia, per evitare di ritrovarsi in contesti a rischio.
Ovviamente si tratterebbe di una facoltà e non di un obbligo.
Ciò che il sindacato chiede è un decreto urgente che possa essere adottato entro il 15 giugno, che dia la possibilità ad insegnanti e ATA di presentare richiesta entro il 30 giugno.
I soggetti interessati
Qualora la proposta venisse accolta, gli interessati dell’iniziativa straordinaria potranno essere, oltre a quei docenti e ATA che rientrano nella suddetta fascia d’età (considerata fragile), anche tutti coloro che, a prescindere dall’età, abbiano le seguenti patologie croniche:
- neoplasie
- diabete
- ipertensione
- cardiopatie
- bronco-pneumopatie
- deficienze del sistema immunitario