Rientro scuola
Rientro scuola

Oggi la ministra Azzolina ci ha stupito con una nuova idea per la riapertura della scuola a settembre: divisori fra i banchi, che si aggiungono alle visiere di qualche giorno fa. Insomma, a settembre potremmo ritrovarci una scuola di plexiglass.

La scuola di plexiglass costa meno

Come siamo arrivati all’idea di una scuola di plexiglass? Inizialmente la proposta per ripartire a settembre in sicurezza era quella di dividere le classi tra mattina e pomeriggio, ma questo avrebbe comportato un’aumento delle immissioni in ruolo degli insegnanti e un aumento del personale ATA, e di conseguenza dei costi.

Poi si è pensato di risolvere il problema semplicemente distanziando i banchi. Peccato che le classi della maggior parte delle nostre scuole contano anche 25/30 alunni, e gli spazi a disposizione potrebbero contenere al massino 15 studenti distanziati. Questo significherebbe ristrutturare e mettere a norma tanti edifici e eventualmente reperirne degli altri per ospitare tutti gli studenti. Quanto tempo, e soprattutto quanti soldi dovrebbero essere stanziati per raggiungere questo obiettivo?

Ecco come siamo arrivati alla scuola di plexiglass (non lontana dalle quarantine box): divisori e visiere rappresentano una soluzione più economica rispetto alle altre. Secondo il M5S serviranno solo 4 miliardi, un costo sicuramente inferiore.

Alla fine è sempre una questione di soldi

Provate anche solo per un’istante ad immaginare la scena: una scuola con divisori di plastica piena di alunni con visiere o mascherine. Che sensazioni vi trasmette? Magari è la soluzione più economica, ma sarà anche la migliore?