Secondo l’onorevole Luigi Gallo del Movimento 5 Stelle, ‘la scuola ha bisogno di rilancio e non può trasformarsi in un ospedale da campo. Per garantire la ripartenza a settembre dobbiamo investire una quantità pari di risorse ai miliardi stanziati per la sanità, soldi per una nuova rinascita della scuola’.
Riapertura scuole, il progetto in sei punti dell’onorevole Luigi Gallo del Movimento 5 Stelle
Un progetto in sei punti per far ripartire l’istruzione pubblica in Italia: il piano prevede uno stanziamento di risorse di 9 miliardi circa, la cancellazione delle ‘classi pollaio’, 100mila docenti, ATA e dirigenti scolastici in più, la realizzazione di progetti didattici, in stretta collaborazione con le scuole e i sindaci (che comprendano teatri, musei e centri culturali), un piano nazionale per la povertà educativa e la realizzazione di una scuola realmente innovativa.
Anief, Pacifico: ‘D’accordo su aumento 100mila docenti, Ata e dirigenti scolastici anche se ne abbiamo chiesti il doppio’
Un piano che ha trovato accoglimento nel sindacato Anief. ‘Lo stanziamento rivendicato dall’onorevole Luigi Gallo – ha dichiarato il presidente Anief, Marcello Pacifico, – è in linea con le nostre richieste, perché tornare in classe senza mantenere distanziamenti fisici e senza poter contare su aule capienti, collocate in strutture scolastiche complessivamente adeguate, sarebbe un sicuro autogol’.
‘Ben venga, inoltre, la cancellazione delle classi con numeri eccessivi di alunni, ancora di più perché la scuola è attesa da un periodo che non potrebbe essere breve di convivenza con il rischio contagio. Sull’incremento di 100.000 mila docenti, personale ATA e dirigenti scolastici siamo ovviamente d’accordo, anche se ne abbiamo chiesti il doppio, ricordando però che già ne mancano ancora di più come posti vacanti e occorre quindi assumere subito da graduatorie d’istituto sapientemente trasformate in provinciali sempre tramite il Decreto Scuola’.
‘Allo stesso modo, riteniamo utile la realizzazione di progetti didattici con il coinvolgimento dei primi cittadini, all’interno di teatri, musei e centri culturali, a partire dai territori più deprivati e svantaggiati, al piano nazionale per la povertà educativa e all’ammodernamento digitale delle scuole’.