Riapertura scuole, Bonaccini: ‘Ministra Azzolina, bisogna assumere tutti i docenti che serviranno’

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In un’intervista rilasciata a ‘Repubblica’, il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha sottolineato come per la scuola non può bastare il miliardo e mezzo di euro stanziato nel Decreto Rilancio. ‘Bisogna metterci soldi e coraggio‘, oltre 3 miliardi per assumere nuovi insegnanti, ‘tutti i docenti che servono per ripartire’. ‘Sia chiaro che l’Italia non riparte davvero se non riparte la scuola’, ha dichiarato il presidente della Regione emiliana.

Bonaccini a ‘Repubblica’: ‘Se non riparte la scuola, l’Italia non riparte davvero’

‘Siamo a giugno e la scuola riparte a settembre’ – ha sottolineato Bonaccini mettendo in evidenza il fatto che il tema dell’adeguamento degli edifici è di medio periodo. Il Comitato tecnico scientifico ha consegnato le proprie valutazioni così come la task force sulla scuola guidata dal professor Patrizio Bianchi.

Bonaccini si dichiara certo che la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, vorrà condividere con Regioni e Comuni le linee guida per la ripartenza della scuola che il governo andrà a definire nei prossimi giorni. ‘Noi siamo pronti a collaborare – ha dichiarato Bonaccini – perché a settembre bisogna arrivare preparati. E sottolineo a settembre perché io e Giovanni Toti (governatore della Liguria) abbiamo già detto che si dovrebbe votare alle regionali, previste in 6 regioni, entro la metà di settembre. Non alla fine del mese come chiedono alcune forze politiche. Altrimenti le scuole aprirebbero a ottobre e per me sarebbe surreale’, ha sottolineato il presidente dell’Emilia Romagna.

Bonaccini: ‘Ministra Azzolina, bisogna assumere tutti i docenti che serviranno’

Le misure anti contagio, sottolinea il governatore, impongono più spazio e molti più docenti: ‘Occorre agire su due piani: nell’immediato, per il prossimo anno, bisogna assumere tutti i docenti che serviranno, ne serviranno molti di più degli anni scorsi. Nel medio periodo – spiega Bonaccini a ‘Repubblica’ – va avviato un piano pluriennale di edilizia scolastica che metta in sicurezza ogni istituto, da Sud a Nord. Nel frattempo, dove gli spazi non fossero sufficienti, possiamo contare sui luoghi di cultura e di socialità’.

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