Si fa un gran parlare della riapertura delle scuole e della contestatissima approvazione del Decreto Scuola, arrivata sabato mattina al termine di una bagarre politica in Aula e con uno striscione esposto dalla Lega recante la scritta ‘Azzolina bocciata‘.L’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini ha parlato di fallimento sulle spalle di tutto l’esecutivo, non solo dell’attuale ministro Azzolina.
Riapertura scuola, Mariastella Gelmini: ‘Abbiamo riaperto i locali della movida, ma non le scuole’
In un’intervista a ‘Il Giornale’, la Gelmini ha dichiarato che l’Italia ha gettato la spugna troppo presto sulla scuola: ‘Lo si è fatto a mezzo stampa vanificando, in parte, l’effettività delle lezioni a distanza: abbiamo riaperto i locali della movida, ma non le scuole. È un elemento su cui dovremmo riflettere. La scuola riguarda 8 milioni di giovani italiani e oltre un milione di dipendenti pubblici. È questione di importanza strategica che Conte e i partiti di maggioranza hanno ignorato, abbandonando fra l’altro le paritarie al loro destino. Sono segnali drammatici: i ragazzi sono tornati a fare sport ma non sui banchi di scuola’.
Mariastella Gelmini: ‘Voto alla Azzolina? No comment, in questo governo tanti ministri fanno un mestiere che non è il loro’
Mariastella Gelmini punta il dito contro i sindacati, in particolare contro la Cgil che ha ‘gravi responsabilità ’ (ci si riferisce al caso della maestra che ha letto ai suoi alunni le fiabe in un parco).
Sulla riapertura delle scuole, l’ex ministro parla degli ingressi scaglionati e dei divisori in plexiglas come di due cose diverse. ‘Gli ingressi scaglionati – ha dichiarato la Gelmini – in strutture che non hanno caratteristiche idonee a gestire in sicurezza l’afflusso contemporaneo di tanti studenti, non sono un dramma, anche se complicano la vita alle famiglie. Il plexiglas è invece un brutto incubo, ma voglio sperare che sia stata solo una battuta’.
‘Voto alla ministra Azzolina? Per una questione di stile preferisco non rispondere. Ci sono tanti ministri in questo governo che fanno un mestiere che non è il loro’.