Ancora una volta la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, finisce nell’occhio del ciclone. Il motivo, stavolta, è inerente al concorso per DSGA. Il quotidiano ‘Il Giornale’ sta portando avanti un’inchiesta che riguarda la bocciatura in massa in Lombardia dei candidati al concorso (bocciatura definita ‘anomala’ visto che solo il 15% degli aspiranti è riuscito ad essere ammesso alla prova orale). Inoltre, si parla di ‘presunte tracce comprate e anticipate ad alcuni candidati’.
Concorsone DSGA, bocciature ‘anomale’ e presunte ‘tracce comprate’
In tutti i casi, ci sono i concorsisti che accusano i DSGA facenti funzione di ‘sotterfugi’, ‘pretese illegittime’ e ‘pressioni’ nei confronti della politica per ottenere il posto tramite un bando riservato, anche se non laureati; dall’altra, invece, i DSGA FF difendono la loro professionalità maturata durante i diversi anni di servizio, al di là del titolo posseduto. In mezzo, c’è la ministra Azzolina.
Un DSGA facente funzione ha raccontato al ‘Giornale’: ‘Tanti di noi condividono la stessa sorte dei concorsisti. Tanti di noi, laureati e con servizio, sono stati cassati in Lombardia. Chiaro che auspichiamo, nel rispetto assoluto dell’autorevolezza e della terzietà della commissione, che si faccia presto luce, specie innanzi alle illazioni già riportate nel vostro articolo di compravendita delle tracce. La politica sono 20 anni che utilizza i facenti funzione. Se sono inidonei, vuol dire che è stata gestita male la scuola per tutto questo tempo?’.
DSGA facenti funzione in rivolta contro la ministra Azzolina: ‘Ex paladina dei precari, ora quella domanda le si ritorce contro’
Sia l’ex ministro Bussetti che il suo successore Fioramonti sottoscrissero intese con i sindacati per il bando di concorso riservato ai DSGA FF, inclusi quelli che prestano servizio da molti anni senza, tuttavia, essere in possesso della laurea.
‘La ministra Azzolina – prosegue il DSGA FF intervistato da ‘Il Giornale’ – quando era ancora paladina dei precari in un incontro pubblico affermava: ‘Qual è quell’imprenditore che forma il proprio personale, magari lo forma anche bene, e dopo, nonostante ne abbia ancora bisogno, lo licenzia, in barba a qualsiasi concetto di continuità?’”. Domanda che ora le si ritorce contro. Il concorso riservato, sostengono i facenti funzione, sarebbe “l’unica strada che permette di non disperdere un’esperienza preziosa, maturata sul campo e nel pieno svolgimento del servizio”. Perché “il percorso, a volte lungo vent’anni, vale più della singola prova” .“Quello che chiediamo è esclusivamente un concorso serio, ma non generalista, basato su titoli ed esami, che miri a misurare correttamente il diritto all’assunzione”.