Supplenze: quanto vale un insegnamento senza titolo?

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In questo articolo daremo alcuni chiarimenti riguardanti supplenze e punti maturati in graduatoria. Poniamoci prima una domanda per introdurre il nostro argomento: quanto vale un insegnamento senza titolo? Facciamo il punto della situazione. Ricordiamo come, molto probabilmente, l’anno scolastico 2020/2021 sarà caratterizzato da un boom di supplenze. Questo a dispetto di quanto affermava in un primo momento il ministro Lucia Azzolina. Quest’ultima confidava nell’espletamento degli opportuni concorsi per l’immissione in ruolo quanto prima, per poter eliminare (almeno in parte) la supplentite.

Supplenze: si torna alle MAD

In autunno dovrebbero esserci i tanto attesi concorsi ordinario straordinario per l’immissione in ruolo di decine di migliaia di insegnanti. Intanto, per le opportune supplenze si farà ancora ricorso alle graduatorie e, se queste non dovessero bastare, anche alle MAD. Ricordiamo, tuttavia, come al momento sia ancora possibile presentare domanda per ordinario infanzia primaria, ordinario secondaria e per la procedura straordinaria di abilitazione.

Quanto vale il punteggio senza opportuno titolo?

Una lettrice di Orizzonte Scuola, che ha insegnato in una primaria tramite messa a disposizione, ha dichiarato di avere una laurea magistrale in biologia abilitante per l’insegnamento alle scuole secondarie di primo e secondo grado, non possedendo tuttavia un diploma magistrale.

La docente si chiede, a questo punto se potrà caricare del punteggio in vista della riapertura delle graduatorie di terza fascia, in relazione all’anno di insegnamento effettuato. Orizzonte Scuola ha chiarito che al momento non è dato sapere se il decreto in lavorazione da parte del ministro Lucia Azzolina contempli casi simili a quelli esplicato poc’anzi.

È possibile chiamare una persona senza titoli?

La questione è la seguente: la mancanza di un opportuno titolo di studi dovrebbe essere correlata alla relativa classe di concorso. Di conseguenza, una scuola, in caso di estrema necessità, avrebbe potuto convocare anche uno studente universitario in procinto di laurearsi, oppure un laureato con un piano di studi incompleto.

Tuttavia, il rigore non è più esistente e casi come quello citato sopra sono molto frequenti e generano non poca confusione e fraintendimenti. Possiamo solo dire con una certa sicurezza che l’attuale status quo prevede che i docenti iscritti in terza fascia hanno il diritto di poter far valere il servizio svolto senza opportuno titolo di studio come “altro punteggio” pari a 0,5 per mese per un massimo di tre punti per anno scolastico.

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