La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, aveva preannunciato la presentazione delle Linee guida per la ripartenza della scuola ed ecco prontamente diffusa la ‘bozza‘ delle nuove regole. Un documento che sta suscitando più di una perplessità all’interno del mondo scolastico.
Linee guida Ministero dell’Istruzione: parola d’ordine Autonomia
Innanzitutto, vengono citate le conclusioni di fine maggio del Comitato tecnico scientifico: poi, si demanda la maggioranza delle decisioni alle amministrazioni locali, agli uffici scolastici regionali e soprattutto ai presidi. La parola d’ordine è Autonomia scolastica: in sostanza, vedetevela voi, o quasi. Il Ministero dell’Istruzione parla di ‘esempi’, senza dare indicazioni particolarmente vincolanti, continuando a rimandare ad altri documenti e proposte già presentate.
Azzolina scarica la ‘patata bollente’: medesima offerta formativa per ciascun alunno con soluzioni organizzative differenti
Nel documento, infatti, si legge: ‘Le istituzioni scolastiche avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale’. Insomma, basta garantire la medesima offerta formativa ad ogni alunno e organizzatevi come meglio credete o quasi.
L’Autonomia viene definita addirittura come uno ‘strumento privilegiato per elaborare una strategia di riavvio dell’anno scolastico che risponda quanto più possibile alle esigenze dei territori di riferimento nel rispetto delle indicazioni sanitarie’.
Patti di comunità con enti locali e associazioni: l’incognita nuove assunzioni docenti e ATA
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, conterà moltissimo anche sui patti di comunità, con enti locali e associazioni che potrebbero mettono a disposizione spazi, come teatri e biblioteche, per le scuole. Per quanto riguarda le assunzioni, anche qui si chiarirà a livello regionale di quanto nuovo personale ci sarà bisogno, a seconda delle esigenze dettate dalla nuova organizzazione. C’è un miliardo di euro a disposizione: come afferma ‘Repubblica’, per ‘scuole dell’infanzia ed elementari si parla già di 10-20 mila persone in più che entrerebbero‘.
Mascherine e distanziamento
Un nodo da sciogliere resta quello relativo all’uso delle mascherine: si è chiesto al Comitato tecnico scientifico di non farle indossare durante le lezioni al banco ma solo negli spostamenti all’interno scuola. Il comitato, però, sarebbe contrario a questa ipotesi: il suggerimento è quello di aspettare la fine dell’estate. Si teme, infatti, di lanciare, a fine giugno, un segnale troppo ottimistico sulla situazione epidemiologica. Forse, invece, si prenderà una decisione più celere sulle regole riguardanti la distanza: si dovrebbe passare da un metro tra un banco e l’altro a 1 metro tra ogni alunno.