Linee guida per la riapertura delle scuole, intesa Stato-Regioni ad un passo. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: il testo iniziale subirà alcune modifiche sostanziali, con l’obiettivo di riuscire a mettere d’accordo tutti, o quasi. Quali saranno le novità che verranno introdotte nella nuova bozza delle Linee guida del Ministero dell’Istruzione?
Linee guida riapertura scuole, introdotte alcune modifiche rispetto alla bozza iniziale
Una delle novità riguarda la didattica a distanza che non ‘affiancherà’ più la didattica in ‘presenza’ per le scuole superiori, ma verrà considerata solamente come una risorsa ‘complementare’, quindi una sorta di piano B da utilizzare soltanto nel caso in cui sia impossibile far tornare gli studenti in classe. Un cambiamento sostanziale che ricalca le scelte adottate dai rettori per gli studenti universitari: dunque, a settembre, le lezioni torneranno a essere ‘in presenza’, perché, affermano i rettori, anche se ‘la didattica a distanza è stato uno strumento indispensabile per garantire il diritto allo studio durante il picco della pandemia’, l’università ‘non può prescindere dall’aula in presenza. La didattica è un’esperienza formativa sociale, non solo cognitiva’.
Dietrofront su didattica a distanza e ‘volontari per vigilare sugli studenti’
Un’altra novità contenuta nella bozza delle nuove Linee guida è rappresentata dalla ‘sparizione’ dei riferimenti agli operatori volontari che avrebbero avuto un ruolo di vigilanza e responsabilità verso gli studenti. Per quanto concerne, invece, l’edilizia scolastica, è stato inserito nel documento un riferimento al ‘cruscotto informativo‘ che si occuperà di segnalare le criticità delle aule, sulla base del monitoraggio effettuato dalle cabine di regia con gli enti locali. Del ‘cruscotto informativo’ ne aveva già parlato anche la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani.
Dunque, la ministra Azzolina ha corretto il tiro sulle regole per la riapertura a settembre, chiedendo oltre modo un miliardo di euro in più per la scuola: il testo iniziale aveva fatto infuriare tutti, genitori, insegnanti, dirigenti scolastici, sindacati. Nuove risorse finanziarie che, come ribadito dal presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dovrebbero consentire anche un aumento degli organici docenti e ATA.