E’ la viceministra Anna Ascani che accenna ad una prossima ‘rivoluzione del reclutamento‘ e le assunzioni nella scuola. Ne parla in una riflessione sull’HuffPost Italia, in cui sottolinea che non è possibile continuare ad accettare un precariato ‘indefinito e incerto’ prima di poter essere assunti nella scuola.
Precari scuola: imbrigliati nelle graduatorie
La formula di precariato presente attualmente nella scuola italiana, spiega Anna Ascani, colpisce negativamente la qualità della vita del docente. E non solo. ‘Finisce per influire negativamente sulla qualità del nostro sistema di istruzione‘.
“Come risposta alla selva di graduatorie e sottograduatorie che hanno imbrigliato il sistema per decenni, tenendo in ostaggio migliaia di insegnanti o aspiranti tali, come Partito abbiamo sostenuto convintamente negli anni passati un nuovo modello di reclutamento e di formazione iniziale. Tutto scritto nero su bianco nel decreto legislativo 59 del 2017, una vera riforma dell’accesso al ruolo, che contemplava anche una fase transitoria per tutti coloro che si trovavano nel limbo di qualche graduatoria. Una norma cancellata, però, con un colpo di spugna“, ha continuato la viceministra.
Assunzioni, serve un nuovo reclutamento
Secondo Ascani, bisogna rivoluzionare la formazione e il reclutamento, rendendoli stabili nel tempo. La viceministra parla di ‘periodicità certa e stabile per l’accesso al ruolo dei nuovi docenti“. Parla di ‘un percorso che unisca una formazione iniziale, in larga parte svolta attraverso il tirocinio a scuola, ed una successiva procedura concorsuale‘, con regole certe e univoche.
Si tratta di fare scelte responsabili e non più rimandabili nell’interesse della scuola, afferma. ‘Senza le quali alla prossima crisi ci troveremo ancora e di nuovo impreparati‘. Il tavolo di confronto previsto col decreto scuola sull’avvio di percorsi abilitanti periodici, potrebbe essere un primo passo.