Graduatorie provinciali per le supplenze, cresce la preoccupazione per quanto riguarda le modalità attraverso le quali il Ministero dell’Istruzione adotterà il nuovo provvedimento. Il CSPI, nonostante l’apprezzamento per la predisposizione informatizzata delle graduatorie, ha espresso ‘forte preoccupazione in merito al possibile contenzioso che potrebbe essere adito in tutti i casi in cui il provvedimento modifica ‘in peius’ il vigente regolamento sulle supplenze’.
Graduatorie provinciali per le supplenze, CSPI esprime preoccupazione per il rischio contenziosi
‘Una prima questione – si legge nel parere del CSPI – riguarda l’aver previsto in alcuni casi la possibilità di attribuire incarichi di supplenza anche al personale privo del previsto titolo, soluzione che dovrebbe essere ammissibile solo in via del tutto residuale e in caso di estrema necessità. Una seconda questione riguarda la modifica della valutazione dei titoli culturali e artistici. Occorre però porre la massima attenzione nei confronti delle legittime aspettative di tanti precari che hanno maturato e acquisito titoli sulla base della normativa attualmente vigente e che, in base alle nuove disposizioni, vedrebbero improvvisamente stravolta la propria posizione in graduatoria’.
Anief elenca una serie di incongruenze
Anief, in una nota informativa, elenca una serie di incongruenze che rischiano di alimentare contenziosi nell’ambito delle nuove graduatorie provinciali. Per esempio nell’articolo 14 non
è più previsto quanto il Regolamento 131/2007 prevede all’articolo 8, comma 2: ‘Il personale che non sia già in servizio per supplenze di durata sino al termine delle lezioni od oltre ha facoltà, nel periodo dell’anno scolastico che va fino al 30 di aprile, di risolvere anticipatamente il proprio rapporto di lavoro per accettarne un altro di durata sino al termine delle lezioni od oltre’.
Nell’articolo 12 non è più previsto quanto il Regolamento 131/2007 prevede per le GAE: durante il periodo occorrente per il completamento delle operazioni ed esclusivamente prima della stipula dei relativi contratti, è prevista la possibilità della rinuncia a una proposta di assunzione per supplenza temporanea sino al termine delle attività didattiche per l’accettazione successiva di supplenza annuale per il medesimo o diverso insegnamento; nella tabella di valutazione dei titoli delle graduatorie di terza fascia d’Istituto rispetto alle tabelle di cui al D.M. n. 131 del 13 giugno 2007 e al D.M. n. 374 del 1° giugno 2017, l’Ordinanza prevede una valutazione molto inferiore per alcuni titoli e la mancata valutazione dei titoli artistici. Risultano sottovalutati, altresì, alcuni percorsi formativi come i master universitari accademici di I o II livello, soprattutto per quelli già conseguiti, e sopravvalutati altri come ad esempio l’attività di ricerca scientifica che possono essere non coerenti con l’insegnamento.’Il CSPI, seppur consapevole dell’esigenza di rivedere le tabelle di valutazione dei titoli e in considerazione del fatto che non si possono modificare le regole in corso d’opera, anche al fine di evitare lo stravolgimento delle posizioni in graduatoria con un possibile, quanto prevedibile, diffuso contenzioso, propone di mantenere le tabelle attualmente in vigore, di cui al DM 131/2007 e al DM 374/2017. Si evidenzia infine l’assenza della previsione normativa delle riserve ex legge 68/1999.
GPS, Anief parla di ‘rivoluzione nella tabella dei titoli’: ‘Speriamo che al Ministero ci si renda conto degli errori da correggere’
Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ritiene che quel testo non contempli ciò che prevede la legge: ‘Noi ribadiamo – sottolinea Pacifico – che il testo delle Gps non rispetta la Legge 159 del 2019, secondo la quale in occasione del rinnovo delle graduatorie d’istituto si potevano accogliere gli esclusi. Sui titoli di studio si mettono a disposizione appena 20 giorni di tempo per produrli, mentre quelli vecchi non valgono più. Per non parlare della “rivoluzione” nella tabella dei titoli, fortemente difforme da quella in vigore. Poiché un’ordinanza non può superare una regola di natura regolamentare primaria, confermiamo la nostra ferma intenzione a ricorrere in tribunale per difendere i diritti del personale danneggiato da queste scelte cervellotiche e discriminanti. A meno che al ministero ci si renda conto degli errori da correggere: qualcosa, sembra, è stato cambiato. Noi attendiamo speranzosi, che possano giungere all’ultimo momento delle risposte positive alle nostre numerose criticità e osservazioni sui singoli articoli della bozza prodotta la scorsa settimana’.