Lucia Azzolina chiarisce: ‘I banchi sono un investimento’

Dopo la discussione scoppiata per l’annuncio del bando di acquisto, il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo la questione banchi nella mattina del 21 luglio a Bologna. La ministra ha chiarito: “Penso che sui banchi si stia trattando la questione con molta superficialità. Noi abbiamo fatto delle richieste specifiche alle scuole, ci sono diverse tipologie di banchi, chiaramente dipende dall’età degli studenti”.

Lucia Azzolina ha proseguito affermando che i banchi comparsi sui giornali, in realtà, sarebbero riservati agli studenti più grandi. Essi sono utilizzati all’interno di numerosi istituti italiani, ovvero, quelli più innovativi. La ministra ha precisato che essi sono un “investimento”. Intanto, come leggiamo dall’agenzia Ansa, il commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri ha indetto una gara pubblica europea volta ad acquistare una somma massima di tre milioni di banchi.

Tali operazioni sono finalizzate alla riapertura regolare degli istituti scolastici a settembre. La gara in questione prevede la fornitura di un massimo di 1,5 milioni di banchi monouso tradizionali e di un massimo di 1,5 milioni di banchi di tipo più innovativo.

Il bando pubblicato

Il bando di cui parliamo nell’articolo in questione, è stato pubblicato sul sito del ministero della Salute, sul sito del commissario, del ministero dell’Istruzione e del dipartimento della protezione civile. Esso contiene le norme sulla base di cui le offerte saranno valutate rispettando un procedimento trasparente, concorrenziale e accelerato.

Tra i criteri menzionati anche il prezzo per acquistare entrambe le tipologie di banchi. Il bando, secondo le disposizioni di Lucia Azzolina, scadrà il prossimo 30 luglio. I contratti dovranno essere firmati entro il 7 agosto e l’azienda che si aggiudicherà la gara dovrà garantire la disponibilità dei banchi entro il 31 agosto.

Lucia Azzolina parla di coronavirus e scuola

Lucia Azzolina, intervistata a Rai Radio 2, ha parlato dell’eventualità in cui a scuola sia presente un individuo positivo al coronavirus. La ministra ha dichiarato: “Ipotesi epidemia: cosa succederebbe in caso di Covid in una scuola? Questo non lo decide il Miur ma il ministero della Salute con cui stiamo lavorando insieme ai sindacati  per chiudere il protocollo di sicurezza per l’avvio dell’anno scolastico a settembre e dare queste risposte”. La ministra ha comunque escluso un nuovo “lockdown collettivo nazionale”.