Riapertura scuole, pubblicato il bando del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri per l’acquisto di un massimo di tre milioni di banchi, di cui 1,5 di ‘tradizionali monoposto’ e 1,5 di ‘sedute attrezzate di tipo innovativo’. Non mancano, però, le polemiche e i sospetti.
Riapertura scuole, pubblicato bando per l’acquisto di 3 milioni di banchi ma è polemica
Come riporta l’edizione odierna del ‘Corriere della Sera’, saranno scelti i banchi col migliore rapporto qualità prezzo sul mercato, quelli che rispetteranno i criteri imposti dal bando. Entro il prossimo 7 agosto i contratti dovranno essere sottoscritti ed entro il 31 i banchi dovranno essere consegnati e montati a spese delle aziende.
Interrogazione parlamentare alla ministra Azzolina
Le polemiche nacquero lo scorso 26 giugno, giorno della presentazione delle linee guida ministeriali per la riapertura delle scuole, alla presenza del premier Conte e della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Quest’ultima, come ricorderete, presentò l’immagine di un banco ‘ergonomico’ già usato nel liceo ‘Majorana’ di Brindisi. I banchi ‘futuristici’, però, non sono certo di quelli ‘economici’: si parla di costi pari a 300 euro contro i 50 di un banco normale. Proprio in merito alla scelta dei banchi, il senatore di Azione, Matteo Richetti, ha attaccato direttamente la ministra Azzolina con un’interrogazione parlamentare: ‘Quali sono i criteri che hanno condotto alle scelte delle sedie e per quante scuole saranno acquistate? Per quale motivo le sedie acquistate costano il doppio di una sedia similare in vendita online?’.
Bando acquisto banchi innovativi, il comitato Priorità alla scuola alimenta i sospetti
Il comitato Priorità alla scuola, sempre secondo quanto riporta il ‘Corriere della Sera’, sospetta che dietro alla questione ci possa essere un conflitto di interessi: ‘Abbiamo scoperto – scrivono Arianna Ugolini, Barbara Piccinini e Cristina Tagliabue – che la sedia dovrebbe essere prodotta da Stefano Ghidini, titolare della C2 Group’, citato come consulente del ministero dell’Istruzione, anche se lui precisa di essere stato solo un esperto dell’Ufficio scolastico in Lombardia a titolo gratuito. Il titolare dell’azienda ha duramente replicato: ‘Ero orgoglioso di quella foto e invece mi ritrovo nella bufera. È vero che li commercializziamo come altri rivenditori italiani e crediamo che possano costituire un valido strumento. Ma come sempre e come prevede la legge partecipiamo a bandi di gara sperando, come i nostri concorrenti, di riuscire a vincere nel rispetto del miglior servizio alle scuole’. Ora si attende l’esito della gara d’appalto ma le polemiche sono già dietro l’angolo.