Classi pollaio, il Recovery fund non potrà abolirle

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Classi pollaio – La Ministra promette che le abolirà con il Recovery Fund. Purtroppo l’operazione sarà solo parziale. Occorreranno risorse autonome. E qui iniziano i problemi.

Classi pollaio, la Ministra promette di abolirle

La Ministra Azzolina torna sul problema del sovraffollamento delle aule. Qualche giorno fa ha dichiarato “Ora sulle classi pollaio stiamo lavorando grazie al Decreto Rilancio, lo faremo ancora di più con i soldi del Recovery Fund che serviranno  anche all’istruzione e ringrazio Conte per il lavoro che ha fatto. Obiettivo è fare tanti investimenti sull’edilizia scolastica e ridurre il numero di alunni per classe evitando la dispersione scolastica e la povertà culturale che abbiamo nel paese”.

L’impegno della Ministra (e non solo) per l’abolizione delle classi pollaio

Conosciamo tutti l’impegno della Ministra Azzolina per abolire questo obbrobrio pedagogico, voluto dal duo Gelmini/Tremonti (2008) e votato anche dalla Lega Nord. Impegno iniziato nel 2018 con la presentazione di una proposta di legge abrogativa, bloccata dal veto incrociato (2019) di V. Aprea (FI) e A. Ascani (Pd).

Il sovraffollamento delle aule è tornato alla ribalta della cronaca in questo periodo propedeutico alla ripartenza a settembre. Finalmente le classi pollaio sono state percepite come un problema, piuttosto che una soluzione per far quadrare i conti. E questo ha permesso al M5S di inserire un emendamento nel Decreto Rilancio (luglio 2020). Questo prevede la sospensione delle classi pollaio per l’anno scolastico 2020/21, limitatamente ai casi in cui non sia possibile rispettare le direttive sul distanziamento fisico.

Il Recovery Fund non potrà voltare pagina sulle classi pollaio

La Ministra però, si lascia condizionare fortemente dal suo profilo di docente, fortemente allergico alla presenza di quest’aberrazione pedagogica. Purtroppo il Recovery Fund mette a disposizione risorse una tantum. Quindi saranno possibili solo investimenti, ma non spese correnti. Mi spiego.

L’abolizione delle classi pollaio non è un’operazione semplice. La conferma la stanno ricevendo molti Dirigenti Scolastici e docenti impegnati per la riapertura a settembre. Essi si scontrano con due condizioni che hanno favorito in questi dodici anni la presenza di aule sovraffollate: la penuria di ambienti e l’insufficienza delle risorse umane (docenti e collaboratori scolastici).

Il Recovery Fund potrà intervenire sulla prima, facilitando la costruzione di nuovi edifici scolastici e la la messa in sicurezza di quelli dismessi, ma ancora presenti nei territori. In questo caso si tratterebbe di investimenti. Nulla potrà fare invece, sul versante delle migliaia di nuove assunzioni, in quanto gli stipendi rientrano tra le spese correnti che vanno oltre l’investimento limitato nel tempo.

Pertanto, per dare corso all’abolizione delle classi pollaio, occorreranno risorse diverse da quelle previste dal Recovery Fund. E qui inizieranno i problemi! Dove si prenderanno le risorse con un debito pubblico al 160% e un Pil crollato oltre il 10%?


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