Scuola, diplomati magistrale: ‘Miur, finale vergognoso e imbarazzante’

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La questione riguardante i diplomati magistrale non deve passare in sottordine di fronte alle comunque giustificate preoccupazioni riguardante la riapertura delle scuole a settembre. A ribadirlo è USB Scuola che parla di ‘finale vergognoso ed imbarazzante, privo di tutele a causa di una assenza di volontà politica del Miur’ per i docenti della scuola di primo grado.

Diplomati magistrale, ‘finale vergognoso ed imbarazzante’

Da parte dell’amministrazione centrale, sarebbe bastato riconoscere i diritti di tutti, ponendo oltre modo fine alla rivalità tra diplomati magistrale e laureati SFP: oppure bastava applicare le regole dell’Unione Europea sull’illegale reiterazione dei contratti oltre i 36 mesi di servizio. Così si sarebbe risolta la questione.Invece, nonostante gli insegnanti di ruolo (anche con laurea) siano riusciti a superare un inaspettato lockdown da pandemia durante il quale milioni di italiani sono rimasti senza stipendio, il Miur, proprio a ridosso dell’estate, ha deciso di risolvere i contratti senza neppure il dovuto preavviso. Maestre e maestri che hanno prestato servizio per anni sono stati privati anche del riconoscimento dell’indennità di disoccupazione. Per i primi diplomati magistrali a cui è stato rescisso il contratto, è un’estate senza stipendio e senza disoccupazione.

USB Scuola chiede soluzioni politiche serie a favore dei diplomati magistrale

Con il nuovo anno scolastico, alcuni di questi insegnanti accetteranno una supplenza dalle graduatorie di istituto, cambiando così scuola e alunni in attesa di entrare di ruolo nuovamente dalle graduatorie dell’ultimo concorso straordinario: con tutta probabilità, però, quell’assunzione arriverà in una provincia diversa da quella in cui hanno insegnato sinora.
Bisogna che il Ministero dell’Istruzione riconosca a questi lavoratori umiliati da questa politica il diritto al sostegno al reddito: occorrono solo serie soluzioni politiche ‘perché gli attuali contratti rescissi costituiscono un problema economico per i maestri e le maestre, ma si rifletteranno a settembre – conclude la nota USB Scuola – anche sul diritto alla continuità didattico-educativa dei bambini e delle bambine.’

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