Si resta senza parole a stare a sentire le opinioni e le proposte che in questi giorni gravitano attorno alla riapertura della scuola in sicurezza e in presenza. Ma in quale mondo vivono, esattamente, tutti questi esperti? Come si fa a proporre un rientro in classe con la mascherina e a pensare che questo possa funzionare ed essere sufficiente?
Riapertura scuola: cosa dice il CTS
La mascherina in classe per i ragazzi sopra i 6 anni, dovrebbe garantire la sicurezza del rientro a scuola? Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, in una intervista a SkyTg24 ha dichiarato: “Sopra i sei anni sarà richiesto, in Italia come in altri Paesi, che ci imponiamo l’uso della mascherina e il distanziamento. Poi ci saranno condizioni particolari… L’indicazione però sarà: utilizziamo la mascherina perché è un importante strumento contro il virus“.
Mascherina in classe: la realtà
La realtà dei fatti, però, sarà ben diversa da quella dipinta: l’uso della mascherina in classe non garantirà la sicurezza del rientro a scuola, e la ragione non è soltanto una.
- davvero pensate che i bambini della primaria e i ragazzi adolescenti (ribelli per natura ormonale) si terranno buoni buoni 5/6 ore la mascherina su bocca e naso?
- veramente pensate che sia una soluzione fattibile a settembre, in classi che al Sud registrano temperature estive e non sono climatizzate, dove ci si sente male a tenere la mascherina anche solo per 15 minuti filati?
- avete provato a tenere su la mascherina per ore e ore in stanze accaldate e sovraffollate? Provate, sarà illuminante.
- ma siete veramente convinti che bambini tra i 6 e i 10 anni non si tocchino, non giochino assieme e facciano i robottini seduti al banco, imbavagliati nella mascherina protettiva?
- e gli studenti delle classi dove non si può mantenere il distanziamento, in un giorno di pioggia dove non si può uscire in cortile, cosa faranno durante la ricreazione? Mangeranno a turni?
Ho sentito decine di ragazzi ripetere “io la mascherina a scuola non me la tengo tutto il giorno”. Ed è garantito che sarà così. Non solo perché i ragazzi sono incoscienti, ma perché chiedere loro una cosa del genere nelle condizioni in cui si trovano le scuole italiane, non è giusto.
Ammettiamolo
La verità pura e semplice è solo una, anche se ai piani alti nessuno vuole ammetterlo: la scuola italiana non è pronta ad una riapertura in sicurezza. Mancano le condizioni (edilizia scolastica insufficiente, fondi insufficienti).
Andare avanti con questa decisione, difficilmente porterà a qualcosa di buono. A questo punto, se dovete ‘violentare’ gli studenti e il personale scolastico, se dovete fargli odiare ogni minuto che passeranno a scuola, è meglio la didattica a distanza.