Rientro a scuola in presenza e in sicurezza a settembre, questo il ritornello ripetuto ormai da settimane dalla ministra Azzolina. Mentre devono ancora essere messe a punto le Linee Guida riguardanti la gestione dei possibili casi di contagio Covid negli istituti, ci si interroga su una questione che riguarda da vicino il personale docente. Infatti, appare scontato che, qualora venisse riscontrato un caso di contagio in una classe, questa verrà messa in quarantena preventiva. Ci si chiede però: i ragazzi in quarantena a casa potranno fare la didattica a distanza in attesa di poter tornare in classe? I docenti potranno insegnare?
Scuola, didattica a distanza e quarantena Covid: il prof potrà insegnare?
Nello scorso mese di marzo, quando venne decretata la chiusura totale delle scuole, la quarantena preventiva venne considerata alla stregua della malattia ma la normativa sullo smart working ha permesso di lavorare ugualmente da casa. Giova ricordare che le linee guida sulla DDI (Didattica a Distanza Integrata) riguardano soprattutto le scuole superiori, come strumento da affiancarsi alla didattica in presenza. In ogni caso, qualora una scuola dovesse essere chiusa perché i contagi in quella zona sono particolarmente numerosi, la DDI potrà essere estesa anche alle primarie e alle medie.
Le diverse casistiche
Secondo la normativa attuale, se i docenti insegnano anche in altre classi (come nel caso dei professori delle medie e delle superiori) non possono fare lezione a distanza (da casa) con gli studenti in classe. Sarà necessario, pertanto, che i dirigenti scolastici si adoperino per trovare dei supplenti per le altre classi.
Nel caso in cui, poi, fosse riscontrata la positività di un docente, il professore in questione non potrà certamente insegnare essendo in malattia, nemmeno a distanza.
Qualora, invece, fosse la classe in isolamento preventivo per la positività di un alunno, in quel caso si potrà attivare la didattica a distanza.
I sindacati, però, invocano un’urgente regolamentazione della materia: ‘Serve una norma contrattuale che precisi queste situazioni – ha sottolineato la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi – altrimenti ci potrebbero essere casi controversi. Noi vogliamo che si regoli questa materia perché non ci siano incertezze’.