Riapertura delle scuole, Governo e Regioni sono ancora distanti dall’accordo in merito alle questioni relative all’uso delle mascherine e agli spazi, per non parlare dei trasporti.
Riapertura scuole, Governo e Regioni ancora in disaccordo
Intanto, come riporta ‘Il Corriere della Sera’, il sì delle Regioni riguardo a regole condivise per la gestione dei casi Covid a scuola dovrebbe arrivare domani: i Governatori, infatti, intendono prima esaminare il documento dell’Istituto Superiore della Sanità per precisare meglio i tempi e la procedura per i tamponi.
Questione trasporti
Il Comitato Tecnico Scientifico, intanto, ha ‘ammorbidito’ le regole per il distanziamento sui trasporti.
Il pressing delle Regioni si è fatto incalzante. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, ha dichiarato: ‘Se non si interviene chiarendo i limiti delle capienze, sul trasporto locale si rischia il caos’. Luca Zaia (Veneto) e Giovanni Toti (Liguria) chiedono di poter far viaggiare i bus a capienza normale.
La ministra dei Trasporti Paola De Micheli chiede che venga aumentato il numero dei passeggeri sui bus, una richiesta che, però, ha ricevuto un no da parte del ministro della Salute Roberto Speranza.
Nuovi insegnanti, quali sono i numeri ‘reali’?
Le divergenze riguardano anche l’uso delle mascherine oltre al numero dei nuovi insegnanti.
L’assessore all’Istruzione della Toscana, Cristina Grieco, vuole conoscere i numeri reali di immissioni in ruolo. Nonostante l’autorizzazione del Mef per quasi 85 mila nuove assunzioni, i sindacati ritengono che la mancanza di candidati, alla fine, possa produrre un ‘bluff’.
La procedura ordinaria delle immissioni in ruolo docenti per l’anno scolastico 2020/2021 si è conclusa: oggi saranno pubblicati i posti rimasti scoperti, posti che potrebbero essere assegnati con la cosiddetta ‘chiamata veloce’ ma solamente a chi, volontariamente, darà la propria disponibilità a trasferirsi in una delle regioni dove c’è più bisogno.
Ma quanti insegnanti saranno disposti a trasferirsi al Nord con il pericolo Covid dietro l’angolo? Il governo ha promesso di mandare nelle scuole docenti e collaboratori Covid assunti solo per quest’anno: non è chiaro, però, quando arriverà la seconda tranche di assunzioni (20mila in più dei 50mila previsti all’inizio).