Riapertura delle scuole, da martedì 1° settembre si dovrebbe ripartire ufficialmente con i corsi di recupero apprendimenti per gli studenti che non sono riusciti ad arrivare al 6 in pagella ma sono stati ugualmente promossi a motivo della chiusura delle scuole per l’emergenza Covid.
D’obbligo usare il condizionale in quanto se da una parte il Ministero dell’Istruzione insiste nello svolgimento dei corsi, dall’altra le scuole metteranno in campo una specie di ‘fai da te’, tra lezioni in presenza e a distanza.
Recupero apprendimenti all’insegna del ‘fai da te’, da Nord a Sud
Un articolo del quotidiano ‘Repubblica‘ di oggi, domenica 30 agosto, mette bene in evidenza le difficoltà legate allo svolgimento dei corsi di recupero: diverse scuole non si sentono ancora pronte dal punto di vista organizzativo (‘i corsi li faremo durante l’anno scolastico’).
Di fatto, si tratta della ‘prova generale’ in vista del ritorno vero e proprio in classe, a partire dal 14 settembre (anche se in diverse Regioni, specialmente al Sud, si è già deciso di rientrare più tardi).
Dati alla mano, si parla di uno studente rimandato su 4 nei licei, negli istituti tecnici e professionali: in sostanza, il rientro anticipato interesserà circa 500mila ragazzi delle superiori. In diversi casi, la didattica a distanza verrà usata anche in questi corsi di recupero: si andrà avanti anche durante l’anno, ma ogni collegio docenti deciderà se fare una prova per capire se è servito.
Si userà anche la didattica a distanza
Da Nord a Sud, come detto, si farà alla propria maniera: c’è chi ha già deciso di far rientrare solamente gli studenti che si sono portati dietro gravi insufficienze (mentre il resto recupererà online), c’è chi, invece, ha deciso di operare una distinzione tra materie teoriche, come l’italiano (da studiare anche a distanza) e discipline tecniche (da fare in presenza).
La rete degli Studenti medi con il segretario Federico Allegretti conferma questa linea: ‘Ci auguriamo che partano, ma ogni scuola fa a modo suo. Nulla è garantito’.
Retribuzione docenti
Infine, non bisogna dimenticare la questione ‘retribuzione docenti‘. Nel decreto Scuola era già scritto ma il ministero dell’Istruzione ha confermato: si tratta di attività ordinaria, dunque nessun compenso extra.I sindacati sono già sul piede di guerra e minacciano diffide ed azioni legali.