Test sierologici news 31/8, docenti in rivolta: ‘La verità è un’altra’

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Test sierologici, fioccano le polemiche sui presunti ‘rifiuti’ degli insegnanti a sottoporsi allo screening. Infatti, il vicesegretario della Federazione italiana medici di famiglia, Domenico Crisarà, ha parlato di molti docenti che avrebbero detto di no allo screening, fortemente consigliato dall’Istituto Superiore della Sanità in prossimità della riapertura delle scuole.

Secondo la Federazione italiana medici di famiglia, un insegnante su tre si sarebbe rifiutato di sottoporsi ai test sierologici che, giova ricordarlo, non sono obbligatori.

Test sierologici, docenti su tutte le furie

Il portale Open.online ha intervistato Eleonora Belli, docente di storia dell’arte a Terni: ‘Non è vero che noi insegnanti non abbiamo voluto sottoporci ai test sierologici anti-Coronavirus. La verità è che i medici di base si sono rifiutati di farceli. Ci dicono che non servono, che hanno paura a esporsi al contagio e altri ancora sostengono di non avere il kit. Se lo Stato ritiene che questa pandemia sia pericolosissima – ha proseguito la professoressa Belli – dovrebbe rendere obbligatori i controlli non solo per i docenti ma anche per gli studenti. Chi ci protegge da eventuali ragazzi positivi al Covid? O si fa a tutti o a nessuno, altrimenti non ha senso.’

‘È una bomba ad orologeria, faremo il doppio del lavoro’

‘Ovviamente – continua la prof ai microfoni di Open.online – ho il timore di rientrare a lavoro, per me e per la mia famiglia, ma ho anche tantissima voglia di fare didattica in presenza. Su una cosa sono sicura: faremo il doppio del lavoro. È una bomba ad orologeria. Ad esempio, come facciamo a far stare i ragazzi seduti in classe per sei ore, senza ricreazione e senza alcun contatto con altre classi? Sarà un duro rientro. Ho fatto il test con altre 163 persone, un assembramento’.

La risposta dei medici di famiglia

La polemica, però, riguarda i medici di famiglia che, secondo gli insegnanti, non avrebbero rispettato le indicazioni fornite dal Ministero. Domenico Crisarà ammette che un 35 per cento dei medici si rifiuta di fare questi test: ‘Sarebbe stato meglio se fosse stato obbligatorio sia per noi che per i docenti così da evitare tutto questo. Non è vero, poi, che non ci sono kit e non ha senso dire che hanno paura di esporsi al contagio. A questi medici andrebbe ritirata la laurea in medicina perché o sono in malafede o sono ignoranti. Stando al loro ragionamento, non dovrebbero più visitare nessuno visto che molti pazienti sono asintomatici’.

In ogni caso il vicesegretario della Federazione italiana medici di famiglia ritiene che ‘ognuno debba fare il proprio mestiere’ e che il 25 per cento dei docenti ha dichiarato di non volersi sottoporre al test sierologico.

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