Da oggi, martedì 1° settembre 2020, riaprono le scuole con le prime riunioni degli insegnanti, l’avvio dei corsi di recupero per gli studenti e gli ultimi preparativi per il rientro ufficiale in classe. Vediamo di riassumere quali saranno le nuove regole da rispettare per prevenire i contagi Covid.
Mascherine
Il Comitato Tecnico Scientifico ha deciso le regole sulle mascherine a scuola: sono obbligatorie per l’entrata, l’uscita e per gli spostamenti all’interno della scuola (dai 6 anni in su). Dentro l’aula, se gli alunni sono seduti al banco e distanziati, possono toglierla. Gli studenti potranno usare mascherine di comunità, anche di stoffa, mentre gli insegnanti dovranno utilizzare le mascherine chirurgiche. Per gli studenti delle scuole superiori sarà richiesta un’applicazione più rigorosa delle precauzioni sanitarie anti-Covid.
Cosa succede in caso di ‘positività’ Covid
Cosa succederà in caso di soggetto positivo? Il documento sanitario, approvato dal governo e dalle Regioni, prevede che, qualora si riscontri un caso positivo tra gli studenti o tra il personale scolastico, sia la Asl ad occuparsi dell’attivazione del protocollo e al tracciamento dei contatti. La Asl può indicare la quarantena obbligatoria per la classe ma poi sarà il Dirigente Scolastico a dover ratificare la decisione: come dimostra, però il caso accaduto a Verbania, sembra che i presidi non vogliano prendersi rischi, bloccando l’intero istituto almeno per i giorni che servono per effettuare i tamponi a tutti.
Lavoratori ‘fragili’
Il Ministero della Salute sta per pubblicare la circolare contenente le indicazioni per i lavoratori fragili, ovvero i docenti o operatori che soffrono di patologie particolarmente rischiose in caso di contagio Covid-19. Il ministero dell’Istruzione ha chiesto regole rigide: avere più di 55 anni non costituirà motivo di esonero. L’esonero potrà essere chiesto da chi potrà dimostrare di essere affetto da ‘patologia con scarso compenso clinico’: la motivazione dovrà essere certificata da un medico dell’Inail. L’esonero rappresenterà una misura estrema: si prenderà, comunque, in esame la possibilità di trovare una mansione meno esposta al rischio di contagio.
Didattica a distanza
Ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha sottoscritto una dichiarazione congiunta con il direttore dell’Oms Europa Kluge che riguarda la didattica digitale: la DAD è prevista anche per integrare l’insegnamento nei casi in cui si rendano necessari dei turni in quanto le classi risultano troppo piccole. Si ricorrerà alla DAD, naturalmente, in caso di necessità, ovvero per chiusure temporanee o quarantene e per tutelare gli alunni più fragili.