Riapertura delle scuole all’insegna della più grande confusione: tra infinite regole per il rientro in classe in presenza e in sicurezza, errori denunciati nella pubblicazione delle nuove Graduatorie Provinciali per le Supplenze, lavoratori ‘fragili’, pericolo contagio Covid e miseri stipendi, il personale scolastico sta vivendo un periodo di grande fermento.
Scuola, docenti precari in rivolta: ‘Non possiamo farci prendere ancora in giro’
Gli insegnanti precari, provenienti da tutta Italia, stanno manifestando quest’oggi, 2 settembre, davanti a Montecitorio (e poi in Viale Trastevere, davanti al Ministero dell’Istruzione) per il rispetto dei loro diritti, in primis quello della stabilizzazione.
‘Non possiamo farci prendere in giro ancora – l’urlo dei docenti precari – si sono succeduti tanti governi di tutti i colori e vediamo da oltre 20 anni calpestati i nostri diritti. Chiediamo un tavolo di confronto con il governo o con il ministero, non possiamo continuare così, la scuola non può continuare cosi’.
Sotto accusa gli ‘inutili concorsi’
Ancora una volta sotto processo gli inutili concorsi. Come contraltare, viene rivendicata la fondamentale importanza dell’esperienza accumulata negli anni di servizio: ‘È l’esperienza, è il nostro lavoro che dovrebbe essere valutato e non le mere nozioni’.
Si protesta contro la mancata stabilizzazione
L’obiettivo principale della protesta è la mancata stabilizzazione: ‘Da anni i docenti precari tengono aperte le scuole‘, queste le parole di Lara Severi del Direttivo docenti precari Toscana raccolte da Adnkronos. ‘Molti di noi sono precari da sei anni o più e questo perché lo Stato non ci ha dato la possibilità di abilitarci e di conseguenza di stabilizzarci. Sono in piedi diversi tipi di concorsi, tra cui il concorso straordinario per il ruolo, che tuttavia non ha niente di straordinario in quanto i programmi sono gli stessi dell’ordinario e soprattutto è un concorso che non tiene conto delle esperienze maturate nel corso degli anni da noi docenti precari’.