Il Premier Giuseppe Conte tira dritto verso la sua linea oltranzista nei confronti del ritorno in classe e delle procedure ‘circoscritte’ di chiusura in caso di contagi a scuola.
“Nessun nuovo lockdown” sostiene Conte, ma solo misure preventive rivolte solo a “casi di chiusure circoscritte a livello territoriale”, precisa con convinzione il Capo del governo. Intanto, esiste ed è pregnante sempre più il problema dei lavoratori fragili che in queste ore si moltiplicano in vista del loro rientro a scuola.
Eventuali casi di positivi al Covid dopo il ritorno in classe, Conte: “Caso estremo la quarantena di classe, ogni caso sarà diverso”
Una posizione nettamente opposta a quella sinora adottata dai primi giorni di marzo 2020, cioè da quando lo stesso Primo Ministro ha deciso la chiusura totale delle scuole di ogni ordine e grado in Italia.
Tuttavia i casi di contagi da Covid-19 in Italia sono in netta ripresa, l’età media degli asintomatici si abbassa ogni giorno che passa e per circa cinque settimane i grafici della Protezione Civile dei positivi al virus salgono sempre verso su. Ma Giuseppe Conte non molla! Si ritorna a scuola a tutti i costi!
La sua irreprensibile condotta su questo argomento trova un megafono importante a margine della sua presenta alla Festa del “Fatto Quotidiano”. Il capo del Governo dichiara che un eventuale contagio in classe, porterà come conseguenza, non tanto alla quarantena per l’intera scolaresca (quella diventerebbe un fatto assolutamente eccezionale), ma di volta in volta sarà valutata la procedura da seguire per scongiurare il rischio di diffusione dei contagi.
Insomma, non sarà preso in considerazione da parte del governo nessun nuovo lockdown, ma solo eventuali “chiusure circoscritte a livello territoriale”, conclude Conte.