Diplomati Magistrali, Alessandra Gammino si unisce allo sciopero della fame: ecco le sue dure accuse

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I Diplomati Magistrali non sono soli. Accanto a loro da tempo è fortemente schierata Alessandra Gammino, Presidente dell’Associazione ANLI, una donna, Dottoressa in Economia e soprattutto una combattente che ha deciso di scendere in campo con un gesto d’effetto, che possa fare il giro dei media, ma che soprattutto arrivi al Miur e al Governo. Anche la Gammino ha infatti deciso di unirsi allo sciopero della fame di alcune Diplomate Magistrali.

Di seguito i fatti e le dure accuse rivolte al Premier Conte, al Ministro Azzolina e al Presidente della Repubblica Mattarella.

Manifestazione negata ai Diplomati Magistrali

Alessandra Gammino, in data odierna, ha diffuso un video in cui ha annunciato l’inizio del suo sciopero della fame. Una decisione estrema ed istintiva che, come lei stessa ha affermato, desta ovviamente la preoccupazione della sua famiglia, ma che ha ritenuto essere un atto dovuto per dimostrare la sua vicinanza agli insegnanti Diplomati Magistrali , oltre che per esprimere tutta la rabbia nei confronti di un potere politico sempre più accanito nei confronti di questi insegnanti che da anni servono il mondo della scuola.

La Dottoressa esordisce raccontando il fatto che l’ha condotta alla sua estrema decisione. Tra il 9 e il 13 settembre doveva essere previsto un presidio dei Dm di fronte al Miur. Presidio che, per poter svolgersi, necessitava di un particolare iter di consensi (per così dire). Ciò che invece è stato “concesso” è stata solo una sosta non sotto il Miur ma nella piazza adiacente, e solo 4 ore nel corso della giornata.

Da qui la decisione dello sciopero della fame e la registrazione del video di protesta fatto girare sui social.

Le parole di protesta di Alessandra Gammino

Il Presidente ANLI è un fiume in piena. Dure le sue parole e pungenti e ben mirati i suoi attacchi.

Non ha perso occasione nell’elencare i vari aspetti distruttivi del mondo scolastico: dall’accelerazione dei licenziamenti dei Diplomati Magistrali da parte del Miur, alla “schifezza” della call veloce, al caos delle Gps, senza dimenticare l’insanato problema delle classi pollaio, delle scuole fatiscenti e, da ultimo, (e non per importanza) del vincolo quinquennale per i neo-immessi in ruolo.

L’attenzione torna poi a focalizzarsi prevalentemente sui Diplomati Magistrali, “una categoria che rimarrà nella storia”, coloro che danno “le basi dell’insegnamento”, scavalcati da insegnanti Sfp con minore esperienza e addirittura ancora studenti al terzo anno della Laurea in Scienze della Formazione Primaria. Insegnanti, i Dm, ancora una volta “imbavagliati”, non dando loro la possibilità di manifestare liberamente.

Molte altre sono state poi le sue parole pregne di rabbia e rammarico: “questo Governo deve cadere” , “il Ministro dell’Istruzione è incapace di ascoltare”, “i Diplomati Magistrali hanno più abilitazione di voi” (rivolta al Governo). Definendo poi il Presidente della Repubblica “assente”, non essendosi mai esposto riguardo la questione dei Dm.

Questo gesto non passerà senz’altro inosservato, e ci si augura possa non protrarsi per troppi giorni prima di avere finalmente risposte politiche ma soprattutto risvolti positivi per i Diplomati Magistrali e per tutti i precari.

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