L’accanimento nei confronti degli insegnanti Diplomati Magistrali negli anni è cresciuto a dismisura, ma mai come negli ultimi mesi ha raggiunto livelli elevati.
Negazione dell’inserimento nelle Gae con conseguente pioggia di sentenze di merito negative, depennamenti e licenziamenti; impossibilità a partecipare al Concorso Straordinario per coloro che hanno maturato servizio su scuole paritarie; negazione dell’accesso al ruolo tramite Gps o una qualsiasi altra graduatoria per soli titoli e servizi; e da ultimo, proibizione dell’invio della Mad se inseriti in Gps, ledendo chi si ritrovasse nelle ultime posizioni delle suddette graduatorie e precludendo quindi altre possibilità lavorative.
Inevitabile quindi il malcontento e la reazione di tutti i Dm, sfociata anche in un gesto forse estremo ma denso di significato e disperazione.
La storia dell’insegnante Katia
La notizia è cominciata a circolare ieri, destando da un lato preoccupazione e dall’altro molta solidarietà.
L’iniziativa è partita da un’insegnante, Katia, in possesso di Diploma Magistrale conseguito ante 2001/2002, con alle spalle ben 25 anni di insegnamento e un punteggio di 265 punti.
Quello che sembrava essere un traguardo è arrivato nel 2017, quando è stata immessa in ruolo con riserva. Ma nel 2019 è arrivata sentenza di merito negativa, con conseguente licenziamento nonostante il superamento positivo dell’anno di prova. A ciò si è poi aggiunta un’altra delusione: Katia avrebbe voluto partecipare al Concorso Straordinario per poter finalmente accedere al ruolo a pieno titolo ma, avendo lavorato negli ultimi 8 anni, presso una scuola paritaria, le è stata negata anche questa possibilità.
Storia questa che accomuna tante altre insegnanti Dm.
Sciopero della fame
Di fronte al continuo accanimento da parte del Ministero dell’Istruzione, la maestra Katia ha deciso di fare un ultimo tentativo per poter sensibilizzare sulla problematica dei Diplomati Magistrali: a partire dal 7 settembre 2020 ha iniziato lo sciopero della fame.
Questa richiesta è volta ad ottenere un intervento politico per sanare la situazione discriminatoria e lesiva di questa “categoria” di insegnanti da anni bistrattata e relegata al ruolo di “tappabuchi”.
Per rafforzare il segnale di rabbia, delusione e malcontento, allo sciopero della fame si sono unite anche la Dottoressa Alessandra Gammino, Presidente ANLI, e altre insegnanti Diplomate Magistrali.