Pensioni: riparte il confronto tra Governo e sindacati

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Martedì 8 settembre si terrà il primo incontro tra Governo e sindacati. L’obiettivo è quello di definire gli elementi da inserire sul tema pensioni nella prossima Legge di bilancio. Il secondo confronto sarà il 16 settembre.

Il confronto tra Governo e sindacati sulle pensioni

Martedì 8 e, successivamente, mercoledì 16 settembre, l’esecutivo, Cgil, Cisl e Uil si siederanno al tavolo per confrontarsi riguardo gli aspetti centrali relativi alle pensioni.

In particolare, si è fatta strada una nuova ipotesi che trova il favore anche del ministro del Lavoro.

Si tratta di un meccanismo flessibile che permette l’entrata in pensione dai 62 o 63 anni di età con un’anzianità contributiva minima di 38 anni o, forse, anche 36.

In questo caso, le penalizzazioni sull’assegno si aggirerebbero intorno al 2,8-3% per ogni anno di anticipo rispetto alla soglia di pensionamento prevista (67 anni).

Tuttavia, a prescindere dalle penalizzazioni, tale sistema, oltre ad avere il vantaggio di consentire la pensione anticipata, funzionerebbe anche da ammortizzatore sociale. Un notevole aiuto in previsione delle crisi aziendali dei prossimi mesi, soprattutto dopo lo sblocco dei licenziamenti.

La posizione dei sindacati e Quota 41

Questa ipotesi di flessibilità non dovrebbe essere sgradita neppure ai sindacati che, però, tenteranno di difendere Quota 41, un progetto che intende salvaguardare i lavoratori precoci.

Con Quota 41, infatti, si potrebbe accedere alle pensioni con 41 anni di contributi a prescindere dall’età, purché si rispettino determinati requisiti.

Ad ogni modo, per compiere una scelta definitiva sul tema pensioni sarà fondamentale considerare due aspetti centrali del dibattito.

Da un lato, i costi di entrambe le proposte, dall’altro, il ripristino dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita per le pensioni anticipate, bloccato fino al 2026 con Quota 100.

Per quanto riguarda i costi, non dovrebbero esserci particolari problemi, in quanto Quota 100 ha suscitato minore interesse rispetto alle aspettative, garantendo, così, discreti risparmi.

Tuttavia, sempre dal punto di vista delle spese, occorrerà considerare anche altre priorità per Governo e sindacati. Prima fra tutte, la creazione di una pensione di garanzia per i giovani, seguita, poi, dalla proroga dell’Ape sociale e di Opzione donna.

È chiaro, quindi, che i due incontri saranno cruciali per riformare il sistema previdenziale entro e non oltre il corso del nuovo anno, dato che la riforma pensioni è già stata garantita dal Governo all’Unione Europea.

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