Caos supplenze, clamoroso flop GPS: lo sfogo dei precari ‘Noi condannati a morte’

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Riapertura della scuola nel caos, non solamente per la questione legata al Covid. I precari sono sul piede di guerra per le nuove Graduatorie Provinciali per le Supplenze. Il portale ‘Il Capoluogo’ ha raccolto lo sfogo dei docenti: ‘Il sistema informatico per assegnare le cattedre a tempo determinato non funziona’ e si invoca il ritorno al sistema tradizionale, quello delle convocazioni in presenza. In molte regioni è stato chiesto di fare un passo indietro: in Piemonte (Alessandria, Asti e Biella) si starebbe procedendo con le nomine in presenza.

Flop GPS, scuola nel caos: docenti in rivolta sui social #eccolamiacattedra

Docenti in rivolta sui social con l’hashtag #eccolamiacattedra che impazza: moltissime le foto postate su Facebook, Instagram e Twitter con immagini di tavole apparecchiate per la colazione, per far capire alla ministra Azzolina che il nuovo sistema digitalizzato che avrebbe dovuto velocizzare l’assegnazione delle supplenze ha fallito miseramente.
I docenti precari protestano: ‘La scuola è allo sbando molte cattedre resteranno vuote. Per l’ennesima volta vengono calpestati i diritti di noi docenti, nello specifico di sostegno, contribuendo ad alimentare quel divario fra docenti curricolari e docenti di sostegno che nessuno formalizza a parole ma che di fatto si concretizza nelle scuole’.

Lo sfogo di una docente abruzzese

‘Il Capoluogo’ ha intervistato una docente abruzzese di materie scientifiche che, dopo anni di girovagare dall’Abruzzo al reatino per pochi mesi di supplenza, ora si ritrova a casa ‘scavalcata dai neo laureati’.

Serena Blanco parla di disastro: ‘Abbiamo visto con un colpo di spugna l’azzeramento totale di anni di mobilità, precariato e sacrifici. La ministra Azzolina ha stravolto completamente la valutazione dei punteggi accumulati negli anni, favorendo i neo laureati. Ma noi non ci stiamo, stiamo già facendo in molti ricorso per il riconoscimento dei titoli che ci siamo sudati a caro prezzo. Chiediamo che ci vengano ridati dopo che un ministro, che dovrebbe anche tutelarci, ha portato avanti una legge non solo retroattiva ma decisamente assurda. Per anni ci siamo fatti questa gavetta, insegnando anche 2 mesi in un posto e 3 in un altro.’

‘Da anni lavoriamo senza garanzie, siamo stati condannati a morte’

‘Non si tratta di emergenza Covid adesso – ha sottolineato Serena Blanco a ‘Il Capoluogo’ – ma di una criticità sociale importante visto che molti di noi hanno nella scuola l’unico sostegno per vivere. Il Consiglio superiore della pubblica istruzione, garante dei nostri diritti, aveva fatto presente ad Azzolina che la tabella non andava bene, che avrebbe stravolto tutto il ‘sistema precari’ e oggi ne vediamo le conseguenze. In molte regioni hanno dovuto cancellare le nuove graduatorie perchè piene di errori.’

‘Noi che da anni lavoriamo, seppur senza garanzie, siamo stati condannati a morte, sembra assurdo ma è così: le competenze non valgono più nulla. Io, che insegno da 8 anni, valgo tanto quanto un neolaureato senza alcuna esperienza alle spalle nell’insegnamento’, questa l’amare conclusione della docente abruzzese.

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