Annullato l’incontro sulla riforma pensioni previsto per il 25 settembre, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato la data del nuovo tavolo. Governo e sindacati si riuniranno nuovamente il 14 ottobre 2020 per discutere del post Quota 100, misura che potrà essere usata anche dopo il 2021.
Quando sarà il nuovo incontro sulla riforma pensioni
Dopo aver annullato l’incontro del 25 settembre a causa della quarantena volontaria a cui si era sottoposta la stessa ministra Catalfo, il Ministero del Lavoro ha annunciato che il 14 ottobre si terrà il nuovo tavolo sulla Riforma pensioni.
“È importante che l’incontro per avviare il confronto sulla riforma previdenziale sia stato riprogrammato”. Ha commentato Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil.
Ghiselli ha, poi, sottolineato la necessità dei sindacati che il Governo arrivi al prossimo Tavolo tecnico con una posizione attenta alle loro proposte.
“Il tema non è solo superare lo scalone che Quota 100 determinerà, ma progettare un nuovo sistema previdenziale equo e stabile nella prospettiva, che sappia parlare a tutto il mondo del lavoro e a tutte le generazioni”.
Oggetto del confronto sarà, quindi, il futuro assetto pensionistico dopo il 2021. In particolare, si discuterà della nuova legge di bilancio e della proroga di alcune normative in scadenza il prossimo dicembre.
Attraverso la manovra, bisognerà evitare lo scalone di cinque anni, in arrivo dopo Quota 100, inserendo provvedimenti di flessibilità previdenziali come Opzione Donna e Ape Sociale.
Per la vera riforma del settore pensionistico e per la sostituzione di Quota 100 l’iter sarà senza dubbi più lungo. A questo proposito, Governo e sindacati dovranno continuare a discutere probabilmente almeno fino alla legge di bilancio 2022.
Quota 100: si potrà usare dopo il 2021?
Come ha dichiarato nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Quota 100 non sarà rinnovata.
Secondo la ex ministra del lavoro Elsa Fornero, Quota 100 è stata solo “una promessa per ottenere un consenso di breve periodo”.
Di fatto, questa misura non è servita ad aiutare le persone disagiate, ma ha favorito soltanto chi aveva una situazione lavorativa stabile.
“Quota 100 è un favore per alcuni ma anche un inganno perché molto diversa da quanto era stato annunciato”. Conclude la Fornero.
Ad ogni modo, malgrado il suo fallimento, è bene tenere presente che Quota 100 potrà essere sfruttata in parte per accedere alla pensione anticipata anche dopo la fine del 2021.
Infatti, chiunque abbia raggiunto i 62 anni di età e i 38 di contributi entro il 31 dicembre 2021 avrà il diritto di usufruire di Quota 100 anche oltre la sua scadenza, in qualunque momento.
Vien da sé, dunque, che al contrario di quanto si possa pensare Quota 100 non sparirà del tutto, nemmeno con la fine del prossimo anno.