Crescono le segnalazioni circa le presunte irregolarità, riscontrate anche dopo la pubblicazione della graduatoria di Medicina 2020. Si prevede un aumento dei ricorsi.
Presunte irregolarità e segnalazioni al Sud
Già nel corso del test d’ingresso di Medicina 2020, svoltosi il 3 settembre, erano state riscontrate da parte di alcuni studenti una serie di irregolarità.
Le maggiori segnalazioni, riguardanti plichi aperti, suggerimenti, ritardi e presenza di device, sarebbero arrivate dal Sud Italia (+ 7% rispetto al Nord), da cui proviene, di norma, anche il maggior numero di ricorsi.
Quest’anno le segnalazioni avrebbero riguardato ben 48 atenei. Al Sud, sono stati gli studenti di Napoli, Lecce, Potenza e Reggio Calabria ad aver riferito il maggior numero di irregolarità. Dalla Calabria sarebbero arrivate, addirittura, segnalazioni relative alla presenza di microfoni e telecamere durante il test di ammissione.
A questo scenario già così complicato si aggiunge, poi, l’emergenza sanitaria in corso. Alcune segnalazioni, infatti, riguarderebbero anche il mancato rispetto delle norme anti-Covid.
“Un gran pasticcio” ha commentato Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, network legale per le professioni sanitarie.
“Come se già non bastasse il già controverso sistema dei ‘test a crocette’, i candidati si sono trovati a rispondere a domande assurde”. Spiega Tortorella in riferimento al quesito sul ‘Signore degli anelli’, a cui si è aggiunto anche il problema di alcune domande già proposte nel test per Veterinaria del 1° settembre.
Possibile aumento dei ricorsi dopo la pubblicazione della graduatoria
I problemi non sono, poi, mancati nemmeno in seguito alla pubblicazione della graduatoria di Medicina 2020, avvenuta il 29 settembre.
Di fatto, già dopo alcuni disguidi tecnici, si sarebbe verificata una certa confusione con i codici: molti studenti avrebbero segnalato incongruenze tra i codici anagrafici e i rispettivi test.
Alla luce di queste considerazioni, è atteso un aumento del numero di ricorsi, pari al 10% in più rispetto al 2019.
“Siamo stati subissati da segnalazioni di irregolarità da ogni parte d’Italia” spiega sempre Tortorella.
Certamente non si tratta di un fenomeno nuovo, tuttavia il netto aumento dei ricorsi che ci si aspetta per quest’anno dimostra la fallacia del sistema in uso.
“Questa è solo la punta dell’iceberg di un sistema che va cambiato nelle fondamenta perché non è in grado di decidere la classe medica del futuro in maniera meritocratica”. Conclude il presidente di Consulcesi.