Pensioni 2021: assegni più alti o assegni più bassi?

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A proposito delle pensioni 2021 si stanno diffondendo allo stesso tempo due teorie diametralmente opposte. Una positiva che per l’anno prossimo prevede un aumento dell’assegno pensionistico; una negativa che, invece, ipotizza una riduzione.

Pensioni 2021: è possibile un aumento dell’assegno?

La prima teoria prevede che a partire da gennaio le pensioni 2021 vadano incontro ad aumenti proporzionali all’inflazione rilevata dall’Istat.  Benché il Governo calcolerà questo valore alla fine dell’anno, è possibile che l’aumento sia in linea con quello del 2020.

Concretamente, chi ha una pensione lorda di 15.000 euro annui, la vedrà crescere di circa 5 euro al mese. Un aumento contenuto che, stando sempre a questa teoria, crescerà ancora nel 2022 in termini, però, più cospicui.

Alla base di queste considerazioni vi è il dato di fatto che i pensionati italiani, al momento, vivono di stenti a causa delle penalizzazioni determinate dal calcolo contributivo. Gli assegni sono infatti sempre più bassi, causando un passaggio traumatico tra l’ultima retribuzione e l’assegno pensionistico.

A tutto ciò si aggiungono, poi, un adeguamento annuale spesso molto modesto e l’aumento del costo della vita. Tuttavia, non bisogna considerare gli aumenti come un incremento della retribuzione, ma piuttosto come una tutela dal rischio dell’inflazione. 

Nel 2021 gli assegni saranno più bassi?

La seconda teoria, in linea anche con il recente bilancio in rosso dell’Inps, sostiene che le pensioni 2021 saranno più basse. Questo perché con il passare del tempo il calcolo misto (retributivo + contributivo) sparirà del tutto, lasciando spazio al sistema contributivo puro.

La parte retributiva si riferisce, infatti, all’anzianità maturata prima del 1996, mentre quella contributiva (più penalizzante) tiene conto degli anni successivi a tale data. In più, anche la rivalutazione del montante contributivo, legata all’andamento del Pil, può incidere sulla pensione. Pertanto, se l’economia va male, anche il valore della pensione si abbasserà.

Negativo quest’anno è anche il coefficiente di trasformazione, vale a dire quel valore che si applica al montante contributivo rivalutato nel tempo in base agli aggiornamenti Istat. Queste due proiezioni opposte ma entrambe possibili svelano, quindi, quali variabili verranno prese in considerazione per il calcolo delle pensioni 2021.

In ogni caso, già dai prossimi mesi, si potrà intuire quale strada si delineerà nel corso del 2021.

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