Covid19 e contagi a scuola, la ministra dell’Istruzione ha concesso una lunga intervista al quotidiano ‘Repubblica’ di oggi, domenica 18 ottobre.
Azzolina: ‘Chiudere le scuole? Qualcuno pensava fosse un rigore a porta vuota’
‘Pensavano fosse un rigore a porta vuota – ha dichiarato la titolare del dicastero di Viale Trastevere – Credevano di poter chiudere le scuole, vanificando l’immenso lavoro fatto quest’estate e gli stessi sacrifici dei ragazzi, senza che ci fosse alcuna reazione. Ma hanno trovato un’intera comunità fatta di docenti, personale scolastico, famiglie, studenti, pronta a parare’.
Cosa accadrà alla scuola?
L’interrogativo di tutti, però, è: cosa accadrà alla scuola? La ministra ha ribadito che le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado devono restare assolutamente e completamente aperte come lo sono oggi in quasi tutt’Italia, sottolineando che per le superiori la didattica a distanza viene già utilizzata: ‘Saranno i dirigenti a decidere come fare didattica digitale, in base alle esigenze del territorio’.
La ministra ha sottolineato come, in queste ore, si stia verificando un vero e proprio assalto alla scuola da parte di tutti coloro che non riconoscono che quest’estate la comunità scolastica era a scuola col metro in mano a misurare, mettere la segnaletica per mantenere il distanziamento, creare orari scaglionati. E che tutto questo ha funzionato, perché nelle scuole ci sono pochissimi focolai.’ Lucia Azzolina ha ribadito come la scuola sia un posto sicuro e come gli studenti non devono pagare per i problemi che ci sono fuori dalle aule.
Azzolina: ‘Se bisogna organizzare più DAD e lavorare sugli orari, sediamoci e parliamone’
La decisione di chiudere le scuole in Campania viene definita dalla ministra come ‘il voler mettere la polvere sotto il tappeto’. Azzolina si augura che le scuole vengano riaperte: ‘Se bisogna organizzare più didattica a distanza, se bisogna lavorare sugli orari, sediamoci, parliamone. Ma non lasciamo quei bambini e quei ragazzini per strada – ha sottolineato la ministra nell’intervista rilasciata a ‘Repubblica’ – Mi fa rabbia perché non si tratta solo degli sforzi che ha fatto la scuola per riaprire, ma di quelli che quotidianamente fanno i ragazzi rispettando tutte le regole’.