Covid19 e nuovo Dpcm, Azzolina alza un muro sulla scuola

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Covid-19, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in pratica, ha ottenuto un’altra vittoria con il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Alla riunione con i ministri, i governatori delle Regioni si sono presentati decisi ad ottenere l’ingresso a scuola alle 11 e la didattica a distanza per le ultime classi dei licei con l’obiettivo di decongestionare i mezzi pubblici, presi d’assalto nelle ore di punte.

Dpcm anti Covid e scuola, muro della ministra Azzolina

La ministra dell’Istruzione, però, ha alzato un vero e proprio muro contro le proposte delle Regioni. De Caro e Bonaccini stavano, addirittura, per far ‘saltare il tavolo’: solo attraverso la mediazione del ministro Francesco Boccia e del premier Conte si è riusciti ad arrivare ad un compromesso che, di fatto, fa esultare la ministra: ‘È passata la nostra linea – ha dichiarato Lucia Azzolina – Saranno i presidi a decidere se implementare la didattica a distanza e scaglionare gli ingressi, ma dalle 9 e non dalle 11′.Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere della Sera’ di oggi, 19 ottobre: ha parlato anche dell’acceso confronto con la ministra Azzolina.

Toti: ‘La ministra Azzolina si è trincerata dietro l’autonomia scolastica’

‘Come sempre la ministra Lucia Azzolina ci ha lasciato perplessi – ha dichiarato Toti – le avevamo chiesto una norma chiara per tutto il Paese. Proponevamo per gli ultimi due anni delle superiori una didattica a distanza a rotazione che avrebbe aiutato a disingolfare i trasporti pubblici, salvando però la socialità dei più grandi e venendo incontro ai genitori che possono lasciare a casa da soli ragazzi di 17-19 anni. Sarebbe stata una soluzione presa d’intesa con il ministero dell’Istruzione’. La risposta della ministra, però, è stata deludente. ‘Ancora una volta – ha sottolineato il governatore della Liguria al ‘Corriere della Sera’ – si è trincerata dietro all’autonomia scolastica lasciando tutto in mano ai dirigenti scolastici. Ma siamo in emergenza, c’è un’epidemia, in altri casi l’autonomia è saltata per una soluzione nazionale. Per la scuola non sarà così’.

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