Ultime notizie scuola, martedì 20 ottobre: il Ministero dell’Istruzione è intervenuto con una Nota per fornire opportuni chiarimenti in merito ai contenuti del nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.Â
Orari lezioni e ingressi alunni, Nota Ministero Istruzione ‘placa’ la furia dei dirigenti scolastici
Le nuove misure, in particolar modo quelle che riguardano gli orari delle lezioni e gli ingressi degli alunni, avevano suscitato la protesta dei Dirigenti Scolastici che, come riporta il ‘Corriere della Sera’, avevano visto in quelle disposizioni un attacco all’autonomia scolastica, che ‘gode di tutela costituzionale e su cui non è utile né legittimo trasgredire’.
Il capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Marco Bruschi, ha sottolineato nella nuova nota ministeriale che i possibili cambiamenti riguardanti l’ingresso dopo le nove del mattino, gli orari rimodulati e i turni pomeridiani potranno avvenire solo se si verificheranno situazioni critiche. In buona sostanza, nessun ‘terremoto’, almeno non nell’immediato. Anche se il decreto sarà applicabile a partire da domani, mercoledì 21 ottobre, non implica alcun ‘automatismo’: eventuali misure saranno adottate solo in presenza di casi particolari e sempre dopo una valutazione complessiva da parte degli organi preposti.
ANP: ‘La pretesa di differire rigidamente l’orario di ingresso sarebbe stata irragionevole’
Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli: ‘La pretesa di differire rigidamente l’orario di ingresso sarebbe stata irragionevole in quanto avrebbe riguardato indistintamente sedi scolastiche situate in realtà geografiche profondamente diverse tra loro: basti pensare alle differenze esistenti tra l’area metropolitana di qualsiasi grande o media città e un qualsiasi piccolo centro rurale’. In buona sostanza, la rimodulazione degli orari viene solo considerata come un’opzione in più in mano ai presidi. Il Dpcm parla di ‘forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica‘: prevista la possibilità di incrementare la didattica a distanza, che rimane dunque complementare a quella in presenza.