In attesa del deposito della sentenza, la Corte costituzionale si è schierata a favore del taglio delle pensioni d’oro, in quanto ragionevole e proporzionato.
Il taglio delle pensioni d’oro
Nelle ultime ore la Corte costituzionale ha esaminato le questioni di legittimità sollevate circa le misure di contenimento della spesa previdenziale a carico delle cosiddette pensioni d’oro.
In attesa di sentenza, l’ufficio stampa della Corte ha fatto sapere di ritenere legittimo il ‘raffreddamento’ della rivalutazione, in quanto ragionevole e proporzionato. Illegittimo, invece, il ‘contributo di solidarietà ’ oltre il triennio, che durerà pertanto ancora solo per il 2021.
La sentenza, che verrà depositata nelle prossime settimane, avrà quindi delle pesanti conseguenze per gli assegni d’oro. I pensionati con un assegno annuale superiore ai 100mila euro subiranno, infatti, un taglio tra il 15% e il 40%.
Ciò significa che, per esempio, chi percepisce un reddito da pensione di circa 110 mila euro l’anno, andrà incontro ad un taglio intorno ai 1.500 euro in dodici mesi. Per chi, invece, percepisce 140 mila euro lorde l’anno arriverà una sforbiciata anche fino a 7 mila euro annui.
Il commento del ministro Di Maio
Subito dopo la comunicazione della Corte costituzionale, il ministro Luigi Di Maio ha pubblicato su Twitter un post in cui ha dichiarato la sua totale soddisfazione per il risultato raggiunto.
“Vi ricordate il taglio delle pensioni d’oro? Una delle tante battaglie M5S portate a termine“. Ha esordito sul social il ministro 5 Stelle, ricordando uno dei capisaldi del Movimento.
“Ci avevano attaccato, come sempre. Oggi altra buona notizia: la Corte costituzionale ci ha dato ragione, il taglio delle pensioni d’oro è legittimo in quanto ragionevole e proporzionato“. Ha così concluso Di Maio, senza nascondere la propria soddisfazione.
Si tratterebbe, quindi, di un’altra importante novità che andrà certamente ad influire sul futuro del sistema pensionistico italiano e sulla tanto discussa riforma pensioni.