come lavorare nelle scuole paritarie

Insegnare nelle scuole paritarie può essere un punto di partenza e una palestra per chi si appresta per la prima volta al mondo dell’insegnamento. Può però essere anche una scelta dopo anni di lavoro alle scuole statali.

Per molti precari le scuole paritarie cominciano a rappresentare un’ancora di salvezza. Le nuove graduatorie provinciali su cui era stata riposta tanta fiducia, dovevano permettere ai supplenti di avere maggiori possibilità lavorative. Molti di loro però, soprattutto chi si è ritrovato in una posizione troppo bassa per poter essere convocato, al momento non hanno alcun contratto, nemmeno dalle graduatorie d’istituto. L’idea quindi di lavorare nelle scuole paritarie si fa più insistente.

Messa a disposizione

Da quest’anno gli insegnanti precari non possono più fare affidamento nemmeno sulle Mad.

Come noto infatti è precluso agli iscritti nelle GPS l’invio della messa a disposizione. Non è stato chiarito però se ciò valga anche per le scuole di province diverse dalla graduatoria d’iscrizione.

Nessuna preclusione invece per le scuole paritarie.

Per poter aspirare a lavorare presso queste scuole la prassi è la stessa per le scuole statali: occorre inviare la Mad alla segreteria scolastica dell’istituto o consegnarla di persona.

Anche riguardo il contenuto, la Mad da inviare alle scuole paritarie non si differenzia. Deve indicare oltre ai dati anagrafici e la classe di concorso per la quale si aspira, anche i servizi maturati negli anni.

La messa a disposizione, anche in questo caso, funge dunque da curriculum dell’aspirante.

Fondamentale è in ogni caso il possesso del titolo di studio che abilita all’insegnamento.

Contratti e retribuzione nelle scuole paritarie

Tre sono i contratti di lavoro tuttora vigenti stipulati nell’ambito delle scuole paritarie: AGIDAE, ANINSEI e FISM.

Occorre fare riferimento allo specifico CCNL per conoscere le precise tabelle retributive.

Va tenuto conto in ogni caso che la retribuzione è inferiore rispetto all’ambito statale.

Per il resto, chi lavora presso le scuole paritarie può godere degli stessi diritti di ogni altro insegnante statale, oltre allo stesso punteggio.