Non c’è pace per i Diplomati Magistrali neanche in tempo di Covid. Che le sentenze di merito potessero continuare ad avere sempre esito negativo era risaputo, ma che i meriti potessero arrivare proprio in questo periodo emergenziale è del tutto inaspettato per i diretti interessati, nei confronti dei quali i depennamenti sono stati sufficientemente celeri.
Il relativo decreto è stato pubblicato nella giornata del 29 ottobre, per la precisione, dall’Usp di Napoli, includendo una cinquantina di insegnanti.
Effetti conseguenti ai depennamenti
Il decreto che dispone i depennamenti cita la sentenza n. 10202/2020, con cui il Tar Lazio ha respinto il ricorso proposto dagli aspiranti in possesso del diploma magistrale conseguito ante l’a.s 2001/2002.
Cita inoltre il comma 1 -bis della legge n. 96/2018 come modificato dalla
Legge n. 159 del 20 dicembre 2019, il quale stabilisce che:
“al fine di salvaguardare la continuità didattica nell’interesse degli alunni, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca provvede, nell’ambito e nei limiti dei posti vacanti e disponibili, a dare esecuzione alle decisioni giurisdizionali di cui al comma 1, quando notificate successivamente al ventesimo giorno dall’inizio delle lezioni nella regione di riferimento, trasformando i contratti di lavoro a tempo indeterminato stipulati con i docenti di cui al comma 1 in contratti di lavoro a tempo determinato con termine finale fissato al 30 giugno di ciascun anno scolastico, nonché modificando i contratti a tempo determinato stipulati con i docenti di cui al comma 1, in modo tale che il relativo termine non sia posteriore al 30 giugno di ciascun anno scolastico”.
Nessun licenziamento è dunque previsto ma solo trasformazione del contratto da tempo indeterminato a tempo determinato al 30 giugno.
Il decreto prosegue poi con le canoniche frasi di rito:
“i docenti di seguito indicati inseriti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento di scuola dell’infanzia e primaria a seguito di ricorso giurisdizionale, sono depennati dalle suddette graduatorie, ciascuno per la provincia in cui risulta attualmente inserito, con decorrenza immediata e con effetto retroattivo.”
A preoccupare è, in particolare, la retroattività, chiedendosi in molti se atterrà il mancato calcolo del punteggio maturato durante gli anni o i mesi in servizio in ruolo o da Gae con riserva, anche se, in realtà, ciò non è mai accaduto nei confronti di tutti i Diplomati Magistrali che in questi anni si sono ritrovati ad essere depennati.
Il commento di Anli
Appresa la notizia dei depennamenti, Anli ha espresso tutto il suo disappunto nei confronti di un accanimento senza pari ai danni dei Diplomati Magistrali, pubblicando un breve sfogo per il tramite del suo gruppo facebook:
“mentre l’Italia è piagata dalla pandemia, il Governo 5S, PD, Leu e I.V. ha trovato un diversivo, evidentemente molto divertente per lor signori ex squattrinati…, tanto fuori luogo quanto abietto. È di questo momento la notizia della pubblicazione di un decreto di depennamento di Diplomati Magistrali, da parte dell’ USR Campania.
Trovo semplicemente disgustoso accanirsi verso una categoria, come quella dei DM, che anche in questo stato di estremo pericolo, per il virus e soprattutto per l’incapacità del Governo, sta dando il meglio di sé mettendo a rischio la propria salute.
Anli, anche nella persona della presidente Alessandra Gammino, farà sentire la propria indignazione in tutte le sedi possibili. Anzi, lo stiamo già facendo.”