Covid-19, uno degli interrogativi più frequenti in questi giorni di crescente preoccupazione per l’inarrestabile impennata dei contagi riguarda la scuola: resterà aperta oppure sarà necessaria una chiusura?
Covid-19, le scuole devono rimanere aperte?
Il ‘Corriere della Sera’ di oggi, lunedì 2 novembre, ha citato un’analisi pubblicata recentemente da ‘Nature‘, secondo la quale i dati sinora raccolti non sembrano indicare la scuola come una fonte di particolari infezioni. Sempre secondo ‘Nature’, gli eventuali focolai potrebbero essere tenuti sotto controllo attraverso un tracciamento dei contatti: purtroppo, però, in diverse zone d’Italia dove i contagi si stanno moltiplicando rapidamente, non è più possibile tenere questa situazione sotto controllo. In generale, il numero di casi di positività sono ancora molto più bassi tra i bambini in paragone alle persone adulte.
Quali sono i rischi di tenere aperti gli istituti scolastici?
Secondo un altro studio pubblicato su ‘Lancet Infectious Diseases‘, riguardante i dati di tredici Paesi, le chiusure scolastiche vengono considerate tra le misure più efficaci per dimezzare in 4 settimane l’indice di riproduzione del virus. In ogni caso, in questa valutazione non sono state considerate le tipologie di misure messe in atto dai vari Paesi per la riapertura delle scuole come l’igienizzazione degli ambienti, il distanziamento sociale o l’uso di dispositivi di protezione.
Test rapidi antigenici nelle scuole
In ogni caso, come sottolinea il ‘Corriere della Sera’, gli esperti sono tutti favorevoli all’urgente utilizzo dei test rapidi antigenici nelle scuole: il test rapido antigenico (il risultato arriva in soli 15 minuti) non è valido a livello diagnostico, viene utilizzato come screening per rilevare i potenziali casi positivi. Se uno studente dovesse risultare positivo al test rapido, viene sottoposto al tampone molecolare per confermare o meno tale diagnosi: non sono rari, infatti, i cosiddetti casi di ‘falsi positivi’. Nel frattempo, i compagni potranno sottoporsi anch’essi al tampone rapido. Se invece il test dovesse risultare negativo, l’attività scolastica può andare avanti senza interruzioni.