Per tutta la giornata del 1 novembre 2020 su Twitter e Facebook è circolata una notizia, che inizialmente sembrava avere fonte certa, riguardo la possibilità al vaglio del Governo di far slittare il pagamento delle tredicesima per tutti i dipendenti pubblici. Di riflesso dunque avrebbe riguardato anche tutto il personale scolastico.
Il ‘tam tam’ mediatico ha portato a far circolare la notizia velocemente, destando rabbia e delusione da parte, soprattutto, degli insegnanti.
Slittamento tredicesima per fronteggiare la crisi economica
La notizia è circolata non sotto forma di link diretto, ma come foto che riportava da ‘Il Sole 24 ore’ la seguente intestazione: “Nuovi provvedimenti allo studio del Governo per fronteggiare la crisi economica”.
Nel trafiletto sottostante veniva poi spiegato: “i tecnici del MEF starebbero studiando la fattibilità di far slittare il pagamento delle tredicesime dei pubblici dipendenti al mese di Aprile 2021. Con questa operazione si renderebbero subito disponibili oltre 5 miliardi di euro da impiegare a sostegno delle famiglie duramente colpite dalla crisi economica”.
La smentita
Celestina Dominelli, giornalista del noto giornale, appena giunta a conoscenza di quanto stesse circolando in rete, ha voluto rendere noto come si trattasse di una fake news.
Infatti, tramite il suo profilo Twitter, ha spiegato come né lei né il collega Andrea Gagliardi fossero autori di quella notizia, in realtà inesistente.
Sempre nella giornata del 1 novembre, ‘Il Sole 24 ore’ ha pubblicato anche la smentita ufficiale, denunciando “la forma di speculazione inaccettabile sulle paure delle persone, tanto più odiosa in un momento difficile e incerto come il presente”.
La reazione degli insegnanti
Gli insegnanti, nel leggere quella che non si sapeva ancora essere una fake news, nelle scorse ore hanno manifestato tutto il loro disappunto.
Il primo pensiero balzato in cima ai commenti sparsi in rete è stato rivolto innanzitutto ad un’indennità di rischio non ancora riconosciuta ai docenti nonostante i molti solleciti arrivati da più fronti. Quindi se la notizia fosse stata vera, sarebbe valso il detto ‘oltre il danno la beffa’, vedendosi anche non corrispondere a dicembre la tredicesima.
Il disdegno è stato manifestato poi, anche e a maggior ragione, da parte di chi deve ancora percepire lo stipendio pur essendo iniziata la scuola da un mese e mezzo.
Non è mancata inoltre l’eventuale ipotesi di sciopero di fronte ad una tale incomprensibile decisione del Governo.
Gli animi si sono infine placati appena appresa la notizia dell’inesistenza dell’allarmante provvedimento del Governo.