L’emergenza sanitaria in corso fa saltare anche il test d’ingresso delle lauree magistrali di Professioni sanitarie. A causa, infatti, dell’elevato numero di contagi la prova che doveva svolgersi lo scorso 30 ottobre è stata rinviata. La domanda è: a quando?
Magistrali Professioni sanitarie: rinviato il test d’ingresso
Dopo aver registrato nei mesi scorsi un vero e proprio boom di iscritti ad infermieristica, il Ministero dell’Università ha dovuto posticipare il test d’ingresso delle magistrali di Professioni Sanitarie.
Il ministro Gaetano Manfredi ha, difatti, firmato una nota dove ha annullato, con un preavviso di circa 48 ore, la prova del 30 ottobre 2020.
Tuttavia, nella nota il Ministero non ha fornito alcun dettaglio circa un’ipotetica nuova data. L’unica indicazione riportata fa riferimento a tempistiche generiche.
“Tenuto conto dell’evoluzione del quadro pandemico e di eventuali ulteriori disposizioni in materia, la nuova data sarà fissata entro il mese di marzo 2021”.
Da quanto si apprende sempre dalla nota, sarà inoltre compito dei singoli atenei organizzare in autonomia il recupero dei corsi e degli esami del primo semestre 2020-21.
Le ragioni della decisione
Alla base di questa decisione vi è, innanzitutto, la consapevolezza che in questo momento nelle università non può essere garantita la sicurezza dei partecipanti ai test.
In secondo luogo, si è tenuto conto del fatto che tanti futuri studenti magistrali, attualmente precettati per il loro lavoro di assistenza, non avrebbero potuto prendere parte alla preselezione.
Due sono, quindi, i fattori che concorrono alla scelta:
- il rischio di contagio da Covid-19;
- l’eventuale scarsa partecipazione degli iscritti.
Dopo le polemiche di settembre circa una possibile prova suppletiva per i candidati ai test in quarantena, anche quest’ultimo rinvio ha generato qualche obiezione.
Nello specifico, gli studenti hanno giudicato negativamente la “lentezza” del ministro Manfredi, il quale avrebbe dovuto prendere la decisione del posticipo con più rapidità.
Inoltre, non essendo stata comunicata alcuna data precisa per il rinvio del test, vien da sé che le segreterie sono state subito invase da mail e telefonate, con lo scopo di trovare delle risposte almeno provvisorie.