Dpcm, zone rosse e arancioni: cosa si può fare e cosa no, differenze

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Covid-19, il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha istituito le zone rosse, arancioni e verdi in cui sarà suddivisa l’Italia, a seconda dell’indice di contagio in un determinato territorio. Molti italiani, in queste ore, si stanno chiedendo, quali siano le differenze tra le zone rosse e le zone arancioni. Vediamo in dettaglio.

Zone rosse, cosa si può fare e cosa non si può fare

Lo stop agli spostamenti rappresenta la misura fondamentale per quanto riguarda i cittadini residenti nelle zone rosse: sono vietati anche quelli all’interno dei medesimi territori. Si potrà uscire dalla propria abitazione solamente per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. In ogni caso sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. 

Il governo ha sospeso, nelle zone rosse, le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e benzinai. Chiudono anche ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie: piccola consolazione, si potrà continuare con la consegna a domicilio e asporto. Chiuse anche tutte le attività riguardanti la cura della persona oltre agli estetisti: invece rimangono aperti i parrucchieri. Sospese le attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se svolte all’aperto. Sarà, comunque, consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherine. Consentito anche svolgere attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale. In merito alla scuola, gli alunni di seconda e terza media passeranno alla didattica a distanza oltre alle scuole superiori e alle Università. Restano aperte le industrie, le attività legate all’artigianato, all’edilizia e ai servizi, oltre alle scuole elementari e alla prima media.

Zone arancioni, cosa si può fare e cosa non si può fare: differenze con zone rosse

Le regioni collocate nella zona arancione sono ‘caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto’. In questo caso, oltre alle misure valide dal 5 novembre (e fino al 3 dicembre) in tutta Italia, i cittadini sono tenuti a rispettare delle altre restrizioni. Se una regione dovesse essere collocata in zona arancione, queste ulteriori restrizioni rimangono valide per almeno 15 giorni.

Le misure delle zone arancioni includono limiti negli spostamenti. Previsto il divieto di entrare e uscire da queste regioni, salvo che per spostamenti motivati da “comprovate esigenze”: motivi di lavoro, salute e urgenza. Rimangono consentiti gli spostamenti ‘strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza’. Permesso anche il rientro al proprio domicilio o residenza. Per quanto riguarda gli spostamenti tra comuni, è vietato ogni spostamento – con mezzi di trasporto pubblici o privati – in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione. Anche in questo caso, lo spostamento è consentito per le solite “comprovate esigenze”.

Nelle zone arancioni, sono chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Rimangono aperte mense e catering. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto (con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze).

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