Col nuovo DPCM Conte in vigore da oggi 6 novembre, arrivano disposizioni anche sul lavoro agile del Personale ATA della scuola. Tali misure sono state sottolineate anche dal Ministero dell’istruzione, nella nota 1990 pubblicata ieri.
Personale ATA e lavoro agile
Con l’ultimo DPCM, per il personale Ata si aprono prospettive reali di lavoro agile. Nel chiarire i provvedimenti, Bruschi scrive nella nota del 5 novembre:
“Il personale assistente amministrativo svolge la propria attività lavorativa, per quanto possibile, in modalità agile, ai sensi dell’articolo 5, comma 4, lettera a), del DPCM, che impone a ogni dirigente pubblico di “organizza[re] il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile nella percentuale più elevata possibile”“.
“Agli assistenti amministrativi che rimangono in presenza, perché impegnati su attività non espletabili a distanza, si applica l’articolo 5, comma 5, che dispone: “le pubbliche amministrazione dispongono una differenziazione dell’orario di ingresso e di uscita del personale”“.
Collaboratori scolastici e lavoro in presenza
La nota spiega anche che i collaboratori scolastici e il personale addetto alle aziende agrarie, cuoco, infermiere o guardarobiere che non può svolgere la propria attività a distanza, continuerà a prestare servizio in presenza, fermo restando l’applicazione nelle “zone rosse” (solo per attività indifferibili).
E i contratti Covid?
Per il personale ATA assunto con contratto Covid, la nota chiarisce il dubbio degli ultimi giorni:
“I contratti già sottoscritti ai sensi dell’articolo 231-bis del decreto-legge n. 34 del 2020 (si tratta dei cosiddetti “posti Covid-19”) non devono essere risolti, né nel caso dei docenti né in quello degli ATA.”