Continua il caos sui dati dei contagi Covid-19 in alcune Regioni
Covid-19, pasticcio sui dati dei contagi: scontro Governo-Regioni, oggi si decide.

Covid-19, prosegue lo scontro tra governo e Regioni sui dati relativi alla pandemia, dati che stanno arrivando in ritardo e spesso sono incompleti. 

Lockdown, almeno 4 Regioni a rischio: pasticcio sui dati

La cabina di regia che, nella giornata di ieri, doveva esaminare i numeri è saltata e, di conseguenza, anche la riunione del Comitato tecnico scientifico che doveva pronunciarsi prima dell’ordinanza per l’attribuzione della fascia di rischio. Non si fermano le proteste e le polemiche e il ministro della Salute, Roberto Speranza, lancia un avvertimento ai governatori: ‘Sarebbe un reato grave dare dei dati falsi’. A rischio restrizioni solo almeno 4 Regioni: si tratta della Campania, della Liguria, dell’Abruzzo e dell’Umbria (da zona gialla potrebbero essere spostate direttamente in zona rossa), mentre l’Alto Adige ha già scelto di entrare in zona rossa.

Salta la cabina di regia, decisione rinviata a oggi, 9 novembre

La decisione era attesa per ieri pomeriggio: con tutta probabilità arriverà oggi, lunedì 9 novembre, dopo che nel report dell’Istituto superiore di sanità saranno confluiti tutti i dati provenienti dalle Regioni. La conferma ufficiale, dunque, si conoscerà solamente in giornata, quando il Comitato tecnico scientifico avrà espresso il proprio parere e il ministro Roberto Speranza avrà sentito i governatori. Dopo l’inchiesta avviata in Liguria, nel mirino c’è anche la Campania, la cui situazione reale sembrerebbe essere diversa da quella riportata dai numeri. Il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro starebbe analizzando i dati ‘con la lente d’ingrandimento’.

Le Regioni a rischio

Ieri si è addirittura toccato il picco di 4.600 positivi. Questi numeri verranno studiati alla luce dei 21 parametri che stabiliscono le tre aree di rischio. I dati della Liguria sono in via di approfondimento, tanto più Genova è già sotto pressione per contagi e ospedali. Il Lazio sta reggendo perché ha una rete ospedaliera strutturata, in Abruzzo e Umbria, invece, le terapie intensive si vanno riempiendo. In Toscana sta preoccupando il numero di anziani positivi nelle Rsa: anche il Veneto, comunque, continua ad essere osservato speciale.