Scuole sicure? I dati dicono il contrario

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Scuole sicure? La Ministra Azzolina risponde in modo affermativo. I dati, però rimandano a un’altra realtà. A questo punto resta una domanda che coinvolge le persone e il loro futuro.

Scuole sicure? La ministra ne è convinta

Scuole sicure? La Ministra Azzolina continua a ripetere che le istituzioni scolastiche sono un’isola felice, in quanto i protocolli messi in atto e le soluzioni adottate sono garanze sufficienti per stare tranquilli. I problemi provengono dall’esterno. In particolare dal sovraffollamento dei trasporti, dai tanti assembramenti…
La Ministra si sta battendo in modo energico per evitare la chiusura di tutte le scuole e quindi il secondo trasferimento online di tutta l’attività didattica. A livello nazionale ha dovuto accettare obtorto collo la decisione di portare tutte le scuole di secondo grado a proseguire con la didattica a distanza (DPCM 3 novembre 2020). E non è finita. Scrive L. Rovelli: “Attualmente le lezioni in presenza sono previste solo fino alla prima media nelle zone rosse (Piemonte, Lombardia, Calabria) e fino alla terza media nelle altre zone arancioni o gialle, con una sola eccezione, quella della Campania che, pur rimanendo ancora regione ‘gialla’ ha disposto la didattica a distanza nelle scuole di ogni ordine e grado

I dati confermano una situazione poco rassicurante

Da qui si deduce che la situazione generale potrebbe cambiare, in base all’evoluzione dell’epidemia. E purtroppo il trend non fa ben sperare.
Le decisioni sono prese, partendo dai dati. Interessante lo studio di A. Viola, che ho riportato in un precedente contributo. Si legge: “Il tasso di infezione scolastica appare seguire quello della comunità circostante
4) La probabilità di infezione in una scuola non è significativamente diversa da quella della società nel suo complesso
“.
Oggi il quotidiano “ItaliaOggi” ha pubblicato un’elaborazione dei dati comunicati dall’ISS. Si legge: “analizzando i report settimanali dell’Iss sulla situazione in Italia, si nota come l’aumento dei contagi tra i minorenni sia costante. Con un balzo ben del 496,6% tra il 25 agosto e il 27 ottobre, 4 volte superiore all’incremento medio di tutte le età. In particolare, nell’ultimo rapporto disponibilerelativo ai casi diagnosticati tra il 12 e il 25 ottobre, ben 27.131 positivi sono bambini e ragazzi di età scolare, il 16,1% di tutti i 168.518 casi del periodo. Percentuale che era il 12,8% tra il 17 e il 30 agosto, cioè 1.826 casi dei 14.268 contagi totali. Per aumentare al 13,5% nel periodo 7-20 settembre, quando le scuole hanno iniziato a riaprire, pari a 2.553 casi dei 18.915 totali.

Resta una domanda

Di fronte a questi dati è difficile, mantenere il punto, declinato in “a scuola si è sicuri!”. E’ vero che il contagio non è interno alla scuola, ma è indubbio che i ragazzi sono degli ottimi “trasportatori del virus” in famiglia. Come dichiara il biologo Bucci “La scuola non è affatto il posto più sicuro. In questo momento è un luogo come un altro“.
A questo punto resta una domanda: Vale la pena continuare a tenere le scuole aperte, sapendo che sono coinvolte delle vite?

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