Scuola, Fioramonti lancia un appello al premier Conte

L’ex ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, unitamente ad altri parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica ha provveduto a presentare un appello al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per un suo intervento urgente in merito alla normativa riguardante la tutela dei lavoratori fragili. 

Fioramonti lancia un appello al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

‘I disposti normativi fin qui attuati – ha sottolineato Fioramonti – hanno dato vita a una serie di proroghe, creando incertezze ed ansie in tanti lavoratori, la cui vita è appesa ad un filo perché afflitti da malattie croniche che li rendono estremamente vulnerabili agli effetti più gravi del COVID-19. Mi riferisco – prosegue il deputato del Gruppo misto -, in particolare, alla necessità di garantire che lavoratori affetti da patologie croniche, oncologiche e malattie rare non debbano esaurire i propri permessi per malattia o sacrificare parte del proprio salario pur di tutelarsi. Inoltre, è necessario disporre la possibilità di continuare a lavorare in smart working tanto per lavoratori fragili nel pubblico quanto nel privato, anche attraverso l’assegnazione temporanea ad altra mansione compresa nella stessa area di inquadramento, senza demansionamento o cambio delle condizioni contrattuali”.

‘Premier Conte, è un impegno prima di tutto morale’

‘Il nostro appello fa seguito ad un confronto profondo che abbiamo avuto con i rappresentanti di tanti lavoratori il cui stato di salute non deve essere inteso come un ostacolo al libero esercizio del proprio lavoro. È un impegno prima di tutto morale quello che viene richiesto in particolare al Presidente del Consiglio – in quanto detentore della delega alla disabilità e alle fragilità -, nel pieno rispetto del dettame Costituzionale, nel rinnovato impegno dello Stato nella tutela di tutte quelle categorie di lavoratori, specie le più fragili – conclude Fioramonti – che non possono essere lasciate sole senza l’adeguato sostegno’.