Covid-19, i contagi continuano ad aumentare in Italia ma arrivano buone notizie per quanto riguarda l’indice Rt, sceso all’1,4%. Una piccola boccata d’ossigeno che, però, non deve farci abbassare la guardia. Anche il premier Conte lo ha ribadito: ‘Non vuol dire che siamo fuori pericolo, ma che le misure stanno iniziando a produrre i loro effetti’.
Intanto, il Governo sta già pensando alle prossime festività natalizie: seppur manchino ancora 40 giorni a Natale, l’esecutivo non può che essere preoccupato per i cenoni natalizi e i veglioni di Capodanno.
Covid, Natale e Capodanno: come saranno?
L’Italia potrebbe seguire la linea europea, con la possibilità di qualche allentamento, come riferisce il ‘Corriere della Sera’ di oggi, sabato 14 novembre 2020. Permessi pranzi e cene di Natale la vigilia e il 25 dicembre anche se con ‘pochi intimi’ e rispettando sempre le regole riguardanti il distanziamento e l’uso delle mascherine.
Governo sta già pensando alle festività natalizie
Se la curva epidemiologica ci concederà una tregua, finirà il coprifuoco dalle 22 alle 5: questa misura è, senz’altro, tra quelle che fanno preoccupare maggiormente l’esecutivo. Potrebbe essere raccomandato dal Governo un numero massimo di persone a tavola, anche se il premier Conte non intende assolutamente considerare regole restrittive per festeggiamenti con parenti di primo o secondo grado.
D’altro canto non si possono nemmeno immaginare baci, abbracci, cenoni e tombolate come vuole la tradizione.
Natale e Capodanno, si vuole scongiurare la terza ondata
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ritiene che sia ancora troppo presto per valutare regole e allentamenti ma il ‘collega’ Dario Franceschini avverte: ‘Anche se la curva scende, bisognerà fare un discorso chiaro. Tra messe, tavolate e negozi pieni è il periodo perfetto per far crescere il virus. Se rimuoviamo tutte le misure rischiamo di ripetere Ferragosto‘.
Diversi scienziati sono dell’opinione che abbassare un po’ la guardia a Natale e a Capodanno significherebbe aprire le porte ad una possibile terza ondata del virus. Con tutta probabilità, dunque, festeggiamenti moderati con un premier Conte che vorrà frenare il più possibile il motto ‘liberi tutti’.